26/11/2014 08:50
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - "Una beffa". È Florenzi a sintetizzare la rabbia per il pareggio arrivato nei minuti di recupero. Contro il Cska finisce 1-1, e la Roma è adesso costretta a giocarsi il passaggio agli ottavi di Champions League nell’ultima partita del girone contro il City. «Una grande beffa. Però ce la siamo quasi meritata — continua il centrocampista reinventato terzino — perché nel secondo tempo non siamo stati la stessa Roma del primo. Ci siamo messi tutti dietro e non siamo riusciti a tenere bene il pallone. Ci dispiace davvero perché prendere gol a quindici secondi dalla fine fa veramente male». L’amarezza è ancora più grande nelle parole di Garcia. «Sì, una beffa. Mancava poco alla fine del match e dovevamo fare il secondo gol. Saremmo stati più avanti nel girone, invece adesso dovremo per forza vincere nella prossima partita: il futuro è ancora nelle nostre mani». Il tecnico francese prova però a guardare il lato positivo, mettendo da parte la rabbia vissuta a fine gara. «Un pareggio fuori casa non è mai male, anche se per come è arrivato ci lascia di certo qualche rimpianto. Strootman? Deve giocare per ritrovare il ritmo della competizione. Purtroppo non abbiamo chiuso la partita, ma nulla è perso: quando siamo stati sorteggiati, tutti hanno detto che eravamo solo degli ospiti in questo gruppo. Ce la giocheremo nella sesta partita e questo è veramente fantastico».
È duro, nell’analisi dell’episodio finale, il capitano Francesco Totti: «È come aver preso un cazzotto da Tyson. Sarebbe stato quasi perfetto: un mio gol e la qualificazione». Il numero dieci non fa sconti a nessuno. «Stare a colpevolizzare non è da me, abbiamo però gestito male quell’ultimo pallone. Una grande squadra doveva gestirlo meglio, ed è da lì che abbiamo subito quel mezzo cross, mezzo tiro e la palla è entrata. Poi oggi era difficilissimo giocare palla a terra, il campo era bruttissimo. Volevamo ottenere i tre punti, ora non ci resta che vincere l’ultima, davanti al nostro pubblico, che ci aiuterà». È molto arrabbiato per l’errore in fase difensiva dei compagni anche Morgan De Sanctis: «Quella situazione non doveva esistere, dovevamo avere palla noi a quel punto del recupero. Io ho potuto solo aspettare il pallone e cercare di deviarlo. Certe dinamiche le capisco, quindi dai, non ne parlo più. Il rammarico è tanto, vorrà dire che saremo costretti a sudarci la qualificazione fino all’ultimo»