22/11/2014 09:57
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Doveva essere il sostituto di Mehdi Benatia, si è ritrovato a fare le veci del marocchino, ma anche quelle di Leandro Castan. Il compagno di reparto, quello che doveva spiegargli i segreti del campionato italiano, è alle prese con ben altri problemi e quindi tocca a lui, Kostas Manolas, diventare ancora di più il leader della difesa. Astori e YangaMbiwa hanno dovuto fare i conti con problemi fisici di varia natura, il greco finora ne è uscito indenne, anche se guai a dirlo allo scaramantico Garcia.
LEADER - «Io non ho problemi, mi piace essere un giocatore decisivo, uno su cui gli altri possono contare», ha detto di recente alla stampa greca, colpita dalla naturalezza con cui si è ambientato in Italia. Non ha sofferto l’ambientamento, lui che, come ha detto De Rossi dal ritiro della Nazionale qualche giorno fa, «era seguito da tutta Europa. Solo che è greco e fa meno notizia». La notizia però è che Garcia lo ha mandato in campo fin dal primo momento, senza avergli fatto fare troppa scuola, come invece avevano avuto l’opportunità di fare Benatia e Castan la scorsa stagione, insieme fin dai primi giorni di ritiro. Manolas ha dovuto fare di necessità virtù e lo ha aiutato Torosidis, un altro che si è ritrovato ad essere indispensabile. Insieme condividono ogni aspetto della vita quotidiana dentro e fuori Trigoria, ma insieme hanno condiviso anche il disastro contro le Far Oer.
DISASTRO GRECIA - Chi li ha visti, di ritorno da Atene, li ha trovati sorridenti e combattivi come al solito, ma è innegabile che la batosta con la nazionale li abbia segnati. Soprattutto Torosidis, che della Grecia è il capitano. Manolas dei due sembra quello che più sereno ma anche più carico, consapevole che la Roma è la medicina giusta per curare le ferite. Gli piacciono poco i paragoni col passato «perché io sono il presente e il futuro della Roma, quello che c’è stato prima di me non mi interessa », gli piace ancora meno che si parli emergenza in difesa. Come ha detto ieri Garcia, «questa squadra ha la seconda difesa del campionato, nonostante due rigori inesistenti e un gol in fuorigioco». Il riferimento era alla partita di Torino, ma forse non c’era neanche bisogno di specificarlo. Così come non c’è neanche bisogno di specificare che Manolas, il difensore più presente della rosa (1.116’ in 13 presenze), sarà costretto a fare gli straordinari almeno fino a Natale. Magari tornare oggi alla vittoria in trasferta, cosa che alla Roma non riesce da due mesi, potrebbe fargli sentire meno la fatica.
TUTTI PER CASTAN - E magari potrebbe aiutare ancora un po’ Leandro Castan: tanti i messaggi che il difensore ha ricevuto ieri, molti privati, moltissimi pubblici. Tra questi, quelli del Corinthians, della Lega Calcio, della Fiorentina, di Allegri e del suo ex compagno Mehdi Benatia. «Amico mio, ti auguro il meglio, ti penso sempre, torna presto che questo gruppo ha bisogno di un guerriero come te». L’allenatore della Juventus, invece, ha twittato: «Da avversario e da uomo di calcio ti auguro di tornare il più presto possibile nella nostra amata Serie A», mentre su Facebook Federico Melchiorri del Pescara, che ha avuto il suo stesso problema, lo ha incoraggiato così: «Anche io nel 2010 ho avuto un cavernoma e volevo farti il mio in bocca al lupo. Stai tranquillo, è una cosa che non ti può fermare, come vedi io ho ricominciato e sono tornato a giocare. Rimettiti prima possibile». Castan ha letto e ha risposto: a qualcuno singolarmente, poi ha scritto un messaggio collettivo: «Grazie a tutti per l’affetto, mi avete dato ancora più forza. Tornerò presto e più forte di prima». Quando succederà, l’insostituibile Manolas, quello che finora ha saltato solo Chievo e Sampdoria per squalifica, sarà ben felice di giocare al suo fianco. Come aveva immaginato una volta arrivato a Roma.