06/11/2014 13:51
REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Curiosamente, la quarta sconfitta in un mese esatto trasferisce due fotografie della Roma diametralmente opposte una all'altra. Da una parte, mostra l'evidente gap con le grandissime d'Europa, un gap incolmabile al momento, che l'ha costretta a partire sostanzialmente battuta e a dover mettere da parte la propria identità per evitare una nuova imbarcata dopo il 7-1. Ma nonostante la manifesta inferiorità - espressa anche verbalmente da Daniele De Rossi - la squadra di Garcia ha paradossalmente oggi più chance di qualificarsi rispetto a un mese fa, dopo il pari con il City. "Siamo padroni del nostro destino", la sintesi, mai tanto efficace, con cui Garcia ha salutato il turno di Champions. Se battesse il Cska a Mosca e il City non vincesse contro il Bayern, sarebbe agli ottavi con un turno d'anticipo.
TANTI SOLDI PER I BABY, MA LA FASCIA NON E' DA CHAMPIONS - Eppure qualcosa è successo alla Roma da inizio stagione. La squadra non segna più: soltanto 3 gol nelle ultime 5 partite, a fronte di 11 subiti. Sotto accusa tanti nuovi: Sabatini ha compiuto un autentico miracolo rinforzando la squadra e i conti (57 milioni di plusvalenze) con cessioni eccellenti e acquisti intelligenti. Lo scorso anno Strootman, Gervinho, Benatia, Maicon e De Sanctis avevano colmato il gap con le grandi italiane. Ma per ridurre quello con l'Europa non è bastato investire su Iturbe e Manolas: e la politica dei colpi a parametri zero (o low cost) per risolvere l'antico problema della fascia sinistra - Holebas, Cole e Emanuelson - ha portato interpreti poco presentabili a quei livelli. Di contro, i giovanissimi acquistati in estate per cifre importantissime (5 milioni per Sanabria che potrebbero diventare 12 con i bonus, il prestito di Uçan ne è costati 4,75 e per riscattarlo ne servono altri 11), non hanno mai trovato spazio, spesso nemmeno in panchina. Cifre che, se investite su un terzino, avrebbero potuto dare un padrone alla disastrosa fascia sinistra della Roma. A gennaio Sabatini proverà a rimediare, trattando ancora Adriano del Barcellona, che Garcia e Keita hanno già chiamato al telefono.
UNA SQUADRA DI INFORTUNATI: EMERGENZA COL TORO - Ma forse i rimpianti non si fermano al mercato. Perché quanto sta accadendo nell'infermeria romanista ha tratti di grottesco. Assenze infinite, colpi di sfortuna estrema, continui guai, calciatori che escono e non riescono a rientrare. La notte di Monaco rischia di portare via altre pedine a Garcia ion vista del match di domenica col Torino: Florenzi è uscito nella ripresa per una distorsione alla caviglia rimediata già nel primo tempo (non si poteva risparmiarlo?). Anche Keita ha finito la gara dolorante per un affaticamento al retto femorale. E Holebas ha preso una botta al petto. Con gli infortuni riportati in questa stagione si può già comporre una squadra di 11 giocatori: De Sanctis, Maicon (a proposito, il suo rientro pare ancora lontano), Astori, Castan, Holebas, Keita, De Rossi, Strootman (o Uçan), Florenzi, Borriello e Iturbe. Che la si voglia imputare alla sorte, alla mancata preparazione per la tournée Usa, al nuovo preparatore o ai soliti medici, è lo stesso: a Trigoria, forse, è tempo di farsi qualche domanda.