Roma sparita, Garcia sbotta

03/11/2014 08:00

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - «Basta figuracce». , rivolgendosi al gruppo nella tiepida mattinata di Trigoria, è stato gelido. E, come fanno sapere da dentro il fortino giallorosso, anche severo quando ha messo accanto le ultime due sconfitte, contro il Bayern e il , e tirato le somme. Ambizioso come è, non sopporta certo di cadere in quel modo. Dal violino di Torino, durante il ko ingiusto allo Stadium contro la , alle lezioni di Guardiola e Benitez. Si può perdere, ma bisogna vedere come. Mai accettando passivamente la superiorità dei rivali. Che possono anche essere più forti. Vanno, però, contrastati e limitati. Senza arrendersi appena messo piede in campo. Il francese è ripartito dal black out del San Paolo e ha alzato la voce per dare forza al suo discorso. «Non voglio più vedere prestazioni del genere: rischiamo di non vincere nulla. Così niente scudetto. Voglio più carattere e più concentrazione. E dovete avere più rispetto di voi stessi». Come a dire che i primi a uscire ridimensionati sono proprio i protagonisti. E lui, con loro. Rudi, mai visto così teso e nervoso come nel dopo gara di sabato, non ha smaltito l’arrabbiatura. Lievitata per aver rivisto ieri mattina il match, come al solito con il ds . Con loro, nella circostanza, anche il .

FRENATA IMPROVVISA  - La Roma ha 8 punti in meno di un anno fa. Nello scorso torneo, dopo le prime 10 partite, era a punteggio pieno. La differenza sta nel ritorno in . Perché non ha più solo il campionato. Gli impegni ravvicinati pesano. E anche se l’organico è stato migliorato, con almeno un ricambio per ogni ruolo, dall’inizio della stagione i giocatori a disposizione sono appena sufficienti per completare la panchina che spesso accoglie almeno un paio di Primavera. Il rallentamento in meno di un mese (solo 7 punti in 5 gare di campionato) ha dunque una motivazione chiara: il cambiamento nella preparazione, differente nel metodo (più lavoro in palestra), non ha finora portato benefici. I giocatori si sono lamentati e in qualche caso ribellati. Preferirebbero correre di più in campo, dove arrivano pesanti. Anche perché tra tour estivo, nazionali in viaggio quando c’è la sosta e partite in sequenza, la Roma si allena poco e manca spazio per i richiami. «Dobbiamo lavorare e ritrovare il nostro gioco, solo così ci riprenderemo» ha ricordato anche ieri . Chiedendo più impegno e al tempo stesso non nascondendo la preoccupazione per il calo fisico. E per i 12 infortuni di natura muscolare.

FRAGILE CON LE BIG - , fin qui, non si è smentito. Forte con le piccole (quest’anno 7 successi con le ultime 4 in classifica, più il Cagliari, il Verona e la ). E debole contro le grandi. Anche in Francia, ultimi tre tornei con il Lille quando arrivò primo, terzo e sesto, fallì spesso negli scontri diretti: 7 sconfitte, 3 pareggi e 2 vittorie. In Italia, nelle sfide al vertice, è addirittura andato peggio: 5 ko, 0 pari e 1 successo. Come se soffrisse, in prima persona, il duello con i colleghi più celebrati. E, psicologicamente, trasmette la sua insicurezza alla squadra che diventa timida e senza personalità. 

CONFUSIONE TATTICA - La Roma non tira più in porta e, soprattutto fuori casa, è Gervinho-dipendente. Se l’ivoriano non ribalta l’azione o non va via in slalom, in area avversaria i giallorossi non arrivano. Il centrocampo e la difesa soffrono il pressing alto. Senza , manca il palleggiatore in più che è anche la via d’uscita in emergenza. Il (7 novità contro il Cesena e 6 contro il ) ultimamente non aiuta. Chi entra non sta meglio di chi esce. Le sostituzioni in corsa, come si è visto al San Paolo, spesso fanno peggiorare la situazione. Specialmente davanti dove gli attaccanti sono troppo diversi tra loro. Con i cambi, ad esempio ha caratteristiche differenti rispetto a , il copione è stravolto. Si perdono l’equilibrio e l’identità. Contro il Bayern, sta pensando a giocare senza centravanti, ma con i 4 centrocampisti (rombo e 4-3-1-2) più Gervinho e uno tra e .

VIGILA LA PROPRIETÀ Pallotta, come previsto, sarà a Monaco per la quarta sfida di , prima di fermarsi a Roma per qualche giorno. Il presidente giallorosso, deluso per la prova contro il , si aspetta il riscatto contro il Bayern. Ovviamente Zanzi e gli altri dirigenti lo hanno relazionato sul momento-no. Il più delicato per , almeno da quando è a Trigoria.