20/11/2014 08:27
GASPORT - E poi arrivano le montagne da scalare. È bene definirle così, dar loro il giusto peso. Perché un anno fa la Roma fece l’errore di considerarle colline: qui passo facile, qui pure, qui prendo tre punti. E invece no. Risultato: zero vittorie, tre pareggi e una sconfitta. Il tutto contro le quattro prossime avversarie di Rudi Garcia in campionato: Atalanta, Inter, Sassuolo e Genoa. Strana sequenza, sembra quasi che il destino si sia divertito a mettere in calendario uno dopo l’altro ricordi sgradevoli. Quattro partite in cui la Roma mise insieme tre punti, sui 12 disponibili. Provate ad aggiungere i 9 mancanti, nel momento in cui la lotta scudetto era viva, e forse lo scorso campionato avrebbe avuto una storia diversa.
ANCORA BERGAMO Un gioco, forse una provocazione. Ma la corsa alla Juventus di un anno fa fu interrotta anche per colpa di incidenti di percorso simili. Ecco, un campionato dopo, guai a ripetere l’errore. Non c’è più Conte come avversario, ma Allegri ha la stessa voglia di correre. Non c’è tempo da perdere in chiave campionato, il chiodo fisso di Garcia. A Bergamo la sua Roma giocò una delle peggiori partite del torneo scorso, in piena frenata con il quarto pareggio consecutivo. Una giornataccia: De Sanctis prima si infortunò, poi restò in campo ma regalò il gol all’Atalanta. Ci pensò Strootman nel finale a raddrizzare la baracca, a regalare un sorriso a Garcia che in quei giorni a Trigoria mostrava segni di nervosismo, risvolti di una squadra che pareva non girare più al meglio.
GLI ALTRI STOP E poi in calendario c’è l’Inter, uno 00 in pieno girone di ritorno, la prova televisiva per De Rossi. Il Sassuolo, la beffa più atroce, la rete di Berardi al 94’ dopo aver mancato chissà quante volte il raddoppio. Ultimo il Genoa, forse il k.o. che fece meno male alla classifica, con la squadra già in vacanza. Eppure un ricordo poco simpatico anche quello, perché proprio in quelle ore veniva a galla il caso Benatia, avvio di un tormentone che sarebbe durato altri tre mesi. Adesso il tormentone si chiama scudetto. E Garcia deve cambiare marcia.
COLPO FUORI CASA Deve farlo fuori casa, mica semplice: lontano dall’Olimpico la Roma non vince ormai da due mesi. Da Parma, 24 settembre, punizione di Pjanic e tre punti. Da quel giorno Garcia non è più tornato da una trasferta con una vittoria, sia essa in campionato o in Champions. Juventus, Sampdoria e Napoli in Italia, Manchester e Monaco in Europa: due pareggi e tre sconfitte, oltre a tre partite su cinque segnare un gol. È l’astinenza più lunga: nel campionato scorso la Roma rimase al massimo quattro partite esterne senza vincere, da Torino a Torino, da Cerci alla Juventus. Ecco perché l’Atalanta nella testa di Garcia deve valere una ripartenza. Forse sarà per questo che alla squadra — anche ai pochi giocatori rimasti a Trigoria nei giorni scorsi per colpa delle nazionali — ha sottolineato l’importanza di tornare a vincere fuori casa. La montagna va scalata subito. L’attesa è stata già sufficiente.