11/11/2014 09:35
CORSERA (G. PIACENTINI) - Da una parte c’è Francesco Totti, che a 38 anni ragiona ancora come un ventenne che vorrebbe giocare 90’ tutte le partite. Dall’altra ci sono Adem Ljajic e Mattia Destro, che a 23 anni si sentono continuamente sotto esame e quando segnano
o non esultano (Destro col Cesena) o lo fanno in maniera polemica, come ha fatto Ljajic domenica sera. Ieri su Instragram a sua firma c’era scritto che il gesto stizzito era contro i giornalisti, ma il calciatore serbo ha giurato che si tratta di un falso profilo e che lui, dopo il gol al Torino, ufficialmente non ha parlato. Ufficiosamente, e in privato, magari lo farà oggi, visto che è uno dei pochi reduci rimasti a Trigoria: niente nazionale per lui, perché il neo c.t. Advocaat non lo considera all’altezza. E non per i (notevoli) mezzi tecnici, quanto per un carattere
particolare che finora sembra averne frenato l’ascesa. Garcia però continua a crederci e si aspetta da lui prestazioni come quella contro la squadra granata: non solo per il gol, ma anche per tutte le giocate e la corsa messe in mostra.
Non aveva decisamente la stessa voglia Mattia Destro, deluso per essere rimasto in panchina dopo aver giocato a Monaco. È entrato al posto di Totti, la faccia non lasciava presagire nulla di buono, il fatto che la partita fosse già chiusa non lo ha aiutato. Anche con lui dovrà parlare Garcia, pur sapendo che l’esclusione dalla nazionale e la continua spola tra campo e panchina non ne favoriscono certo sorrisi e rendimento. Per i sorrisi di Totti, invece, non bisognerà aspettare molto. A Trigoria tutti sdrammatizzano perché sanno che Francesco, quando sta bene (e domenica contro il Torino ha regalato lampi di classe pura) vorrebbe rimanere sempre in campo. Considerando che avrà tre settimane piene per riposarsi - a Bergamo non ci sarà per squalifica - il capitano avrebbe voluto giocare fino alla fine per trovare quel gol su azione che quest’anno, in campionato, ancora non è arrivato. Ha segnato su rigore a Torino contro la Juve e in casa col Chievo, su azione è andato in gol contro il Manchester City, in Champions. Per riprendere la caccia a Piola - distante 37 reti - e al gol appuntamento al 30 novembre, all’Olimpico contro l’Inter.
Notizie dal campo: Cholevas non ha risposto alla chiamata della Grecia, a differenza di Manolas e Keita, usciti malconci dalla gara col Torino e partiti con la raccomandazione di non rischiare un infortunio, come è capitato l’ultima volta al maliano. Visita di controllo rimandata infine per Castan: nei prossimi giorni si saprà di più sui tempi di ritorno in campo del difensore brasiliano.