16/12/2014 10:23
LA REPUBBLICA (G. CARDONE/M. PINCI) - Sabato sera si affronteranno all’Olimpico, Roma e Milan, ma tra i due club può nascere un’alleanza sul mercato. In particolare c’è un’operazione importante in ballo, perfetta per placare inquietudini e colmare lacune: lo scambio tra El Shaarawy e Destro. Talenti sempre sul punto di spaccare il mondo, di diventare titolari inamovibili nei loro club e in azzurro e invece niente, restano in panchina a guardare, sguardo stranito e pensieri cupi. Serve una svolta, già a gennaio. Così il Milan ripensa a Destro, corteggiato due anni fa e poi l’estate scorsa, con quel famoso incontro a Forte dei Marmi tra Galliani e Sabatini: la Roma sparò alto, non se ne fece niente. Ma la passione resta, tanto più che Torres non dà segnali di risveglio: «Non credo vada via a gennaio, ma il mercato è imprevedibile», le parole di Galliani dopo la vittoria sul Napoli, con lo spagnolo a casa bloccato — versione ufficiale — da un’influenza. In realtà Torres ha il mal di pancia, altroché: non gioca più e ripensa al primo amore, l’Atletico Madrid. Regolamento alla mano, si può fare: se il Chelsea avalla, il centravanti in prestito può essere prestato di nuovo. Ma Simeone non è che impazzisca all’idea, anzi: «Non ne voglio parlare», taglia corto. Se al Milan riesce il colpo di trovare un acquirente per Torres nonostante l’ingaggio da 4 milioni a stagione (e il Niño non ha intenzione di rinunciare neanche a un euro), si può materializzare il progetto: fuori lui e El Shaarawy, dentro Destro e il bimbo d’oro Suso, jolly offensivo del Liverpool già bloccato per giugno quando gli scadrà il contratto.
Con la Roma quello scambio — di prestiti, sui prezzi dei riscatti ci sarà da trattare — darebbe la prima scossa al mercato di gennaio, a parte Gabbiadini in partenza destinazione Napoli. C’è anche l’idea Okaka in rossonero e Pazzini in blucerchiato, certo, ma solo se non si riuscirà a concretizzare l’operazione con la Roma. A Garcia — in attesa che Iturbe si scuota dal torpore — il Faraone piace, lo considera in grado di sostituire Gervinho che a gennaio sarà via per la Coppa d’Africa. El Shaarawy ha giurato amore eterno al Milan, sì, però la panchina fa male e non si vede la luce: la formula con Honda e Bonaventura alle spalle di Menez funziona, spazi non ce ne sono e allora la Roma sarebbe una soluzione più gradita del Borussia Dortmund, che pure lo corteggia. Per la prima volta, il 22enne attaccante rossonero prenderebbe in considerazione l’idea di un trasferimento, magari a titolo temporaneo. Perché è vero che Inzaghi lo stima e che venerdì a Milanello Berlusconi lo ha preso da parte e gli ha chiesto di muoversi più vicino alla porta, di entrare di più nel vivo del gioco, ma resta la sensazione che quella svolta sia necessaria. Stesso discorso per Destro, che di anni ne ha 23 e il posto di Torres lo prenderebbe volentieri, visto che domenica a Genova neppure la rinuncia dall’inizio a Totti gli ha consegnato una maglia da titolare. Con Garcia è guerra e pace, la voglia di cambiare aria c’è e non da oggi. Sabatini, che lo adora, quando lo prese confidò ai suoi collaboratori: «Ora la Roma ha i migliori attaccanti giovani che ci siano in Italia. Tutti tranne uno». Si riferiva proprio a lui, Stephan El Shaarawy.