08/12/2014 08:17
GASPORT (M. CECCHINI) - Sembra un luogo comune, ma probabilmente mai come questa volta, a Roma, il concetto è verità. Ovvero: meno male che mercoledì si gioca di nuovo, perché c’è l’occasione di distogliere l’attenzione da una pagina nuova della storia recente giallorossa.
TOTTI DELUSO Inutile nasconderlo, il pareggio col Sassuolo ha lasciato delle ferite che solo il passaggio di turno in Champions potrebbe lenire in fretta. I sussurri che giungono dallo spogliatoio, infatti, raccontano come per la prima volta diversi giocatori non siano stati convinti della bontà delle scelte di Rudi Garcia così come della tempistica delle sue sostituzioni. Non solo. Detto che Totti ci teneva a giocare sia per l’avvicinamento alla Juve mancato, sia per cercare il gol contro l’unica squadra della Serie A a cui non aveva mai segnato, a molti calciatori brucia anche il fatto che – al netto dei dettagli: un gol o entrambi irregolari? – l’argomento arbitrale sia improvvisamente spuntato davanti alla generosità del direttore di gara Irrati. per questo nello spogliatoio si era anche deciso di tenere basso profilo sui social, finché Nainggolan non ha deciso di fare di testa sua.
FACCIA A FACCIA In ogni caso, l’allenatore francese ha scelto la strada della linea morbida. Il senso del discorso fatto alla squadra infatti è stato questo: vi faccio i complimenti per la rimonta, avete dimostrato carattere, non avevo mai visto una squadra in dieci e sotto di due gol riuscire a recuperare la partita, ora però occorre resettare e concentrarsi sul City. Come d’altronde era prevedibile, nessuna spiegazioni alle perplessità del gruppo, prime fra tutte gli impieghi di Strootman (in chiaro ritardo), De Rossi (frastornato dalle vicende personali) e Destro (apparentemente con la testa altrove).
RUDI E SABATINI Assai più lungo invece è stato il colloquio tra Garcia e il d.s. Sabatini. Quasi un’ora e mezzo in cui si sono rivisti spezzoni di partita e si è parlato di preparazione, infortuni e mercato, soprattutto in difesa, che andrà puntellata a gennaio. Non tanto sul fronte portiere (resta l’attenzione su Cech e sullo svincolato a giugno Neto), ma sui centrali e gli esterni, che convincono solo in parte.
DIFESA IN CRISI D’altronde, una retroguardia che era il fiore all’occhiello di Garcia ha subito 6 reti nelle ultime 4 partite, proprio quando mercoledì – sempre sperando che il Cska non sbanchi Monaco – uno 0-0 qualificherebbe i giallorossi. Nella roulette del destino, comunque, sembra un risultato difficile, tant’è che il City negli ultimi 80 incontri (tutta la scorsa stagione e l’attuale) lo ha fatto registrare solo 2 volte, mentre la Roma 4 in 56 match. Come dire, sono due squadre a trazione anteriore.
VENTI SU VENTI Comunque, per raggiungere il risultato, Garcia prepara una nuova rivoluzione. Rispetto al Sassuolo, pronti a entrare 5-6 titolari diversi, 2 per reparto: Maicon e Astori (per Florenzi e uno tra Yanga-Mbiwa e Manolas); Keita e Nainggolan (per De Rossi e Strootman); Totti e Gervinho (per Destro e Iturbe), dando così vita – con la conferma di Yanga-Mbiwa – alla 20a formazione diversa su altrettante partite. L’alchimista francese, però, stavolta dovrà trovare la formula giusta anche per permettere a Pallotta – in arrivo domani col batticuore stadio – di aprire il portafoglio per il mercato. Far bene in Champions stavolta vale doppio