03/12/2014 08:23
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Per una volta tentazione fa rima con convinzione. La prima è legata a Garcia, la seconda a Strootman. In tempi non sospetti (30 settembre) il tecnico fissò una data nel calendario dell’olandese: «Lo vorrei in campo il 10 dicembre contro il City». Manca ancora una settimana e difficilmente l’auspicio potrà trasformarsi in realtà, almeno dal primo minuto. Prima della Champions, però, c’è il campionato. E sabato, contro il Sassuolo, le possibilità di veder giocare Strootman sono invece concrete. L’idea infatti è fargli disputare almeno un tempo, il che lascia presupporre che il centrocampista possa partire dall’inizio. Il diretto interessato ci crede visto che nella tabella che si è prefissato, Roma-Torino (9 novembre) doveva rappresentare il rientro nella lista dei convocati e la gara con gli emiliani il ritorno in campo dal primo minuto. Visto come è andata a finire con i granata (lo staff tecnico avrebbe preferito testarlo con la Primavera ma lui, una volta appresa la notizia dai media, ha convinto Garcia a convocarlo per il match dell’Olimpico) c’è da scommettere che ce la farà anche questa volta.
RISCHIO CALCOLATO Del resto l’allenatore lo aspetta a braccia aperte. A tal punto che per provare ad accelerare il recupero a livello psicologico, lo ha inserito anche negli ultimi 8 minuti della gara di Champions contro il Cska. L’intento era chiaro: fargli capire che poteva essere già utile in una partita vera e non per una semplice passerella sul 3-0. Il fato, però, ci ha messo del suo. Con un altro passo rispetto ad avversari e compagni, Kevin a Mosca è sembrato spaesato, non riuscendo a rompere il fiato. Non si spiegano altrimenti i due palloni persi dal campione olandese (che continua a far gola al Manchester United). L’ultimo è stato il più doloroso, perché ha dato il via al pareggio dei russi. Tuttavia Garcia non è il tipo che si piange addosso e a chi gli fatto notare l’azzardo, ha subito replicato difendendo la scelta: «Il cambio? Nessun rischio. Lui deve giocare per ritrovare il ritmo». Parole che hanno trovato l’appoggio di Sabatini: «Va recuperato e deve dunque giocare pezzi di partite importanti, non cinque minuti sul tre a zero».
LA SUA ORA Sabato c’è il Sassuolo e l’occasione sembra essere quella giusta. Non perché la squadra di Di Francesco non meriti rispetto, anzi: dopo la rocambolesca sconfitta 2-3 contro la Lazio (5 ottobre), i neroverdi non hanno più perso, fermando la Juventus (1-1), vincendo contro Parma, Empoli, Torino e Verona, pareggiando con Chievo e Atalanta e approdando ieri agli ottavi di coppa Italia. Ma il momento di Kevin è arrivato. Anche perché se non giocherà contro gli emiliani, difficilmente potrà poi farlo in Champions contro il City o qualche giorno dopo a Genova, su un campo che già nel match contro la Sampdoria (25 ottobre) ha fatto storcere il naso alla Roma. In questi giorni negli allenamenti è quanto mai scrupoloso. Partecipa alle sedute con grande intensità, accentuando anche i contrasti, pur consapevole che un conto è confrontarsi con i compagni, un altro con gli avversari. E proprio per questo che vuole giocare. Garcia è a dir poco tentato. Con l’olandese nuovamente a disposizione, la mediana diventa più ricca: lui, Keita, De Rossi, Nainggolan e Pjanic. Cinque titolari: ecco perché non è da escludere che in determinate partite si possa optare per un rombo a centrocampo, con il bosniaco trequartista dietro a due punte. Prove e idee futuribili. Il prossimo step, almeno per Strootman, è giocare contro il Sassuolo. E quando Kevin si mette in testa una cosa...