02/12/2014 08:41
IL TEMPO (E. MENGHI) - È anche masochistico l’atteggiamento irriverente dell’Osvaldo sempre furioso, con tutti. In primis con l’Olimpico, con quei «poveretti» (parole sue) dei romanisti. L’argentino ora all’Inter aveva il dente avvelenato dell’ex, è riuscito a segnare il gol del momentaneo 2-2 (complice la deviazione di Astori), ma la vendetta non gli è riuscita. Qualche compagno più saggio gli aveva consigliato di rivelare il «vi ho purgato ancora» nascosto sotto la maglia ufficiale solo a risultato acquisito. La sconfitta gli ha impedito di accanirsi, ma ha voluto mandare un messaggio su Twitter a chi l’aveva offeso: «Questi tifosi dov’erano l’11 maggio dopo il gol al 94’?». Il suo gol con la maglia della Juventus già campione d’Italia. A maggio di due anni fa, invece, se l’era presa con Andreazzoli che gli aveva dato del «piagnucolone»: «Facevi più bella figura se ammettevi di essere un incapace. Vai a festeggiare con i laziali». Ai tempi della Juve (una delle 10 squadre in cui ha giocato in 9 anni di carriera) aveva invitato i romanisti a stare zitti, definendoli «i gufi che ci guardano da dietro e da lontano». Quei gufi ora sono 14 punti sopra.