24/12/2014 08:25
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Si rompono le righe e il clima di festività pervade ampiamente anche Trigoria. Nonostante l'amarezza per non aver sfruttato in pieno l'ultima occasione dell'anno con il Milan, il bilancio del 2014 giallorosso lascia comunque sensazioni positive. L'eliminazione dalla Champions League e qualche passaggio a vuoto in campionato non turbano al momento le intenzioni del presidente James Pallotta, convinto che il lavoro intrapreso darà i suoi frutti anche a breve termine: «Penso sicuramente che siamo una squadra da scudetto e in grado di giocare costantemente la Champions - ha ribadito ai microfoni di Roma Radio - anche perché abbiamo cambiato tante cose, mi aspettavo di qualificarmi finalmente per l'Europa che conta e credo che lo faremo ancora».
Aspettando lo stadio infatti, la priorità societaria rimane quella di garantirsi negli anni a venire una presenza fissa che possa garantire entrate economiche necessarie per migliorare i conti del club. Nel frattempo il 2015 ricomincerà nuovamente alla rincorsa della Juventus capolista, lontana quelle tre lunghezze che il mondo del tifo romanista lega ancora agli errori arbitrali di Rocchi nello scontro diretto dello scorso 5 ottobre. Pallotta però non cambia linea, mantiene lo stesso profilo basso utilizzato dopo la partita incriminata e recrimina contro la sfortuna. A partire dagli infortuni: «Saremmo primi in campionato se non fosse per alcune piccole cose, ad esempio le assenze di Castan e Strootman. Con il difensore brasiliano abbiamo avuto un problema gravissimo, è stato sfortunato, ma ora siamo contenti che stia bene. Ah volevo ricordare che Kevin non andrà al Manchester United». La telefonata partita da Boston per gli auguri ai tifosi romanisti termina poi con una battuta: «Fatemi dire che a Trigoria e allo stadio c’è sempre un’atmosfera incredibile. Per quanto mi riguarda sto invecchiando ma vorrei giocare ancora a basket con Ljajic e Manolas, che mi dice di essere molto forte».
Qualche ora più tardi è il turno del dg Baldissoni nel tracciare una riga dell'anno solare appena trascorso: «Il 2014? Siamo soddisfatti, iniziamo a vedere i frutti del nostro lavoro. È difficile fare una valutazione puntuale sul nostro lavoro. Siamo soltanto all’inizio, nel mezzo del percorso. Quando ci giriamo indietro, possiamo solo essere soddisfatti. Alcune cose le abbiamo realizzate, altre sono ancora in corso d'opera. Se dovessi scegliere una persona in particolare a cui fare gli auguri direi Castan, che ha vissuto un periodo di sacrificio scegliendo la via dell'operazione che è stata la più complicata». Il difensore brasiliano è tornato sin da subito a Trigoria per cominciare il percorso riabilitativo attenendosi ad una stretta tabella di lavoro programmata anche durante le feste. Il miglior modo per gettarsi alle spalle un 2014 da dimenticare in fretta.