02/12/2014 08:00
IL TEMPO (A. AUSTINI) - E se ora iniziasse la discesa? Schivata la trappola di Bergamo, assorbita la mazzata di Mosca (e quella indiretta del derby di Torino), archiviata la visita allo strip-club con relative lezioni di morale, neutralizzata la beffa scritta nel destino del gol di Osvaldo su cross di Dodò, la Roma si ritrova dov’era prima di queste tre «finali» sulle sette totali da giocare fino a Natale.
La Juventus è sempre lì, a tre punti di distanza, ovvero quelli guadagnati in uno scontro diretto falsato dalle decisioni arbitrali. E il passaggio agli ottavi di Champions, in fondo, dipende solo dai giallorossi. Visto tutto quello che è successo nelle ultime settimane, Garcia fa bene a «firmare con due mani» per ritrovarsi in questa situazione, come ha detto lui stesso alla vigilia dell’Inter.
Adesso viene il bello. Da venerdì fino a Natale Roma e Juventus si giocano la vetta, il futuro europeo e i bianconeri anche una Supercoppa contro il Napoli in Qatar. Dando uno sguardo al calendario, verrebbe da dire che se la Roma non fa la stupida può davvero imboccare una piccola discesa. In campionato arrivano Sassuolo e Milan all’Olimpico, in mezzo la trasferta in casa del sorprendente Genoa. Nel frattempo la banda di Allegri andrà già venerdì a Firenze, una sorta di derby-bis in trasferta, poi riceverà la Samp e successivamente farà visita al Cagliari dell’eterno rivale Zeman. In linea teorica, i margini per ridurre il distacco dalla capolista esistono e aumentano se si proietta lo sguardo all’inizio 2015: Udinese, Lazio e Palermo le avversarie giallorosse prima del giro di boa, mentre la Juve dovrà vedersela con Inter, Napoli (al San Paolo) e Verona. Nel complesso il coefficiente di difficoltà sembra leggermente più alto per i bianconeri.
La sensazione resta che il duello sia destinato a durare fino ai titoli di coda, con una quota scudetto superiore ai 90 punti com'è successo lo scorso anno. Juventus e Roma continuano a giocare un campionato a parte, costruito sulle fondamenta dei due stadi casalinghi: finora nelle partite interne non hanno lasciato un solo punto, tagliando anche lo storico traguardo della 1000ª vittoria tra le mura amiche in tutte le competizioni. Fino alla «testata» di Ranocchia De Sanctis & Co. non avevano subito neppure un gol all’Olimpico. I tre punti allo Stadium sono ormai legge dall’inizio dello scorso campionato. Talvolta, vedi Rocchi, con un contributo esterno. «Garcia ha ragione - la replica di Allegri alla frecciata lanciata sabato dal francese - lo sanno lui e lo tutti gli italiani che la Juventus è davanti in classifica, ed è solo questo quello che conta. Rudi cerca di alzare l’attenzione per a raggiungere l’obiettivo, a noi la Roma ci dà lo stimolo per continuare a fare bene. E comunque di cose sicure nella vita ce ne sono ben poche a parte la morte e le tasse».
Una sfida infinita a cui vorrebbe prendere parte anche Castan prima che finisca. Oggi il brasiliano entra nella clinica Quisisana ai Parioli dove domani il luminare Giulio Maira lo sottoporrà all’intervento al cervello per rimuovere il cavernoma. Diversi compagni andranno a fargli l’in bocca al lupo di persona, Dodò tornerà appositamente a Roma per salutare il suo «fratello». I tempi di recupero saranno valutabili solo dopo l’operazione ma qualche mese di stop è obbligato. Si ferma anche Uçan, infortunato in Primavera: seconda ricaduta del problema alla coscia da valutare oggi. Ma il suo destino nei prossimi mesi è lontano da Trigoria.