19/12/2014 09:38
CORSERA (G. PIACENTINI) - Tante storie dentro una sola partita. Roma-Milan di domani è fondamentale in chiave scudetto per i giallorossi e in chiave Champions per i rossoneri, ma è anche una gara in cui si intrecciano talento, amicizia, delusioni, aspettative, promesse non (ancora) mantenute e speranze. Come quella di Leandro Castan, che potrebbe tornare all’Olimpico a fare il tifo per i suoi compagni. «Sono ancora più innamorato di questa città - le sue parole al Tg1 - e di questa squadra: il mio sogno è vincere lo scudetto e sono sicuro che abbiamo preso la strada giusta. Quando mi hanno detto che non avrei più potuto giocare con il cavernoma, io non potevo dire a mio figlio che avevo paura di fare l’intervento. Quando il dottore mi ha detto che l’intervento era andato alla grande è stato il momento più felice della mia vita. Non vedo l’ora di tornare».
Dal punto di vista del talento puro la sfida nella sfida sarà quella tra Adem Ljajic e Jeremy Menez: uno è stato ad un passo dal Milan, prima che Sabatini s’inserisse nella trattativa tra il suo agente e Galliani, che voleva prenderlo a parametro zero facendo infuriare Della Valle; l’altro è stato portato in Italia appena ventunenne dalla società giallorossa ma nella Capitale non è riuscito a dimostrare appieno il suo valore. A Roma in 84 partite in serie A ha realizzato 7 gol, al Milan ne ha già segnati 8.
Menez giocherà per la prima volta da ex all’Olimpico e ritroverà parecchi amici, così come Philippe Mexes, che a Trigoria ha vissuto per sette anni. Nella Capitale era diventato «Rugantino » e ha indossato perfino la fascia di capitano nella Roma spallettiana prima di andare via a parametro zero, liberato dalla precedente proprietà che non è riuscita a rinnovargli il contratto. Toccherà a lui occuparsi di Francesco Totti, che contro i rossoneri in carriera è andato a segno ben dieci volte e da ragazzino ha «rischiato» di finire proprio al Milan di Berlusconi, a cui un paio di giorni fa ha fatto recapitare una sua maglia autografata.
Di Totti è stato avversario in mezzo al campo il tecnico rossonero Filippo Inzaghi, che con il capitano romanista e con Daniele De Rossi ha vinto il Mondiale 2006 con la maglia della Nazionale. Da ex attaccante di razza quale è stato, l’attuale tecnico del Milan toglierebbe volentieri alla Roma un calciatore che attualmente non sta trovando spazio: Mattia Destro. Il centravanti romanista sta vivendo un periodo di appannamento, lo stesso che sull’altra sponda sta attraversando Stephan El Shaarawy.
Per questo non sono pochi quelli che hanno ipotizzato già nel mercato di gennaio uno scambio che possa rivitalizzare entrambi e restituire anche ad Antonio Conte due tra i migliori talenti che recentemente ha espresso il calcio italiano. Da Trigoria e da Milanello arrivano smentite come se piovesse ma le vie del mercato, Sabatini e Galliani insegnano, sono infinite.