14/01/2015 09:28
IL MESSAGGERO (A. MARANI) - Un “grande fratello” che da piazzale Clodio segue le tifoserie fin sotto l’Olimpico. Così da Ponte Milvio all’ingresso della Curva Nord. Ancora: una sfilza di occhi elettronici ai due lati del lungotevere e poi lungo tutto il percorso che dal Ministero degli Esteri, la Farnesina, arriva fino ai cancelli dello stadio. Non ci sarà metro quadrato nell’area “calda” attorno allo stadio che non verrà sorvegliato dai monitor, in cui ogni movimento non sarà registrato dalle telecamere.
IL PIANO - È quanto prevede il nuovo piano di sicurezza varato dalla Questura di Roma all’indomani dei tafferugli in occasione del derby della Capitale. Questa volta, però, con un salto di qualità tentato dai tifosi criminali che hanno lasciato parcheggiata nelle vicinanze un’auto trasformata in arsenale, imbottita di bastoni, molotov, coltelli e bombe carta con la polvere pirica mescolata a decine di chiodi. «Ordigni artigianali che potevano uccidere - spiega il questore Nicolo D’Angelo -. Una partita di pallone non può essere tutto questo. Non è più tollerabile». I provvedimenti arrivano dopo uno stretto giro di consultazioni con il Viminale e l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. E trovano d’accordo il Campidoglio, da una parte, e il Coni del presidente Giovanni Malagò, dall’altra.
I PUNTI - L’Olimpico diventa sempre più sorvegliato speciale e «meno permeabile» dall’esterno. Non solo nel giorno delle sfide sul campo di gioco, ma anche durante la settimana, quando saranno attivati servizi ispettivi ad hoc. «Nello stadio - dice il questore - il controllo sarà permanente». Il Coni ha già potenziato la vigilanza. Ecco le misure. La videosorveglianza: sarà potenziata e tutto quello che accade nella zona dell’Olimpico, fino a coprire un’area di tre chilometri quadrati, sarà controllato a distanza e registrato. La Questura ha indicato al Campidoglio alcuni punti “sensibili” in cui posizionare nuove videocamere esterne allo stadio, o migliorare la visibilità di alcune già esistenti soprattutto per le partite in notturna. Persino le aree verdi non saranno trascurate: verranno rasi i cespugli in cui spesso le tifoserie nascondono armi e bastoni; tagliati rami di alberi che chiudono la vista agli occhi elettronici.
Le telecamere, dunque, accompagneranno passo passo l’ingresso e l’uscita delle tifoserie all’Olimpico, da Ponte Milvio (e qui pure la movida sarà attenzionata speciale) a piazzale Clodio, dalla Farnesina al Ponte Duca d’Aosta. Altre telecamere saranno sistemate ai lati del lungotevere.
I CONTROLLI - Sala Gos: è la sala sopra la tribuna Monte Mario da cui il Gruppo Operativo Sicurezza controlla attraverso una trentina di monitor tutto quello che succede sugli spalti e attorno allo stadio, coordinando di fatto l’attività di prevenzione. Verrà ampliata e munita di sistemi di ripresa più moderni.
I tornelli: ne verranno installati altri per l’accesso al settore Distinti Sud, dove l’afflusso dei tifosi è attualmente maggiore della capacità di filtraggio, vale a dire che spesso dallo stesso tornello passano più persone. Filtraggio: accanto agli steward tornano i poliziotti a occuparsi della perquisizione personale dei tifosi, dei loro zaini e borse. Specie nelle partite più calde. Come già avvenuto, del resto, in occasione del derby. D’Angelo non usa mezzi termini: «Questi non sono tifosi, sono delinquenti con caratura altamente criminale, a cui il match non interessa. L’unico loro obiettivo è creare incidenti che siano contro chi ha fede calcistica opposta o contro le forze dell’ordine non importa. Vanno fermati».