05/01/2015 09:45
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Le prime parole da romanista le aveva dette prima di imbarcarsi per Fiumicino, per quelle ufficiali, magari con la sciarpa al collo, dovrà aspettare 18 mesi. Perché Kevin Mendez nei prossimi giorni farà le visite mediche e firmerà il contratto che lo legherà alla Roma per (presumibilmente) 5 anni, ma poi andrà subito a Perugia, dove lo aspettano Rodrigo Taddei e, soprattutto, Guillermo Giacomazzi, uruguaiano ma con passaporto italiano, proprio come Mendez.
REGALO ANTICIPATO Sabato compirà 19 anni, sulle candeline soffierà in Italia, prima grande avventura della sua carriera. Ad aspettarlo a Roma, dove è arrivato col padre, c’era Alessandro Lucci, l’agente che ha curato la doppia operazione: quella della Roma col Peñarol, a cui andranno circa 2 milioni più bonus, e quella della stessa società giallorossa con il Perugia, che ha accettato di prenderlo in prestito per 18 mesi per dargli la possibilità di allenarsi e giocare con calma, senza fretta di ambientarsi. «Andare a Roma e poi a Perugia è un sogno – ha spiegato –. Da una parte mi dispiace lasciare il mio Paese e la squadra per cui tifo, mi sarebbe piaciuto giocare di più qui. Dall’altra so che sto facendo un salto importante». Su quello che lo aspetta, Mendez sembra avere già le idee chiare: «Devo affermarmi in Italia e so che un giorno tornerò in Uruguay. È un dovere».
CHI SI RIVEDE Trequartista che può giocare anche seconda punta o attaccante esterno, ha lasciato la casa dei genitori a 13 anni per andare a giocare a Montevideo, la Roma dovrebbe acquistare il 90% dei suo cartellino, ma mancano ancora alcuni dettagli burocratici. Negli ultimi due mesi è stato allenato da Paolo Montero, l’ex difensore della Juve. Con lui Mendez ha parlato dell’Italia e dell’importanza di affermarsi in Europa, come hanno fatto Cavani e Suarez, i giocatori a cui si ispira e che lo conoscono bene, soprattutto il secondo che lo aveva consigliato al Liverpool. «Nel 2014 ha raccontato ancora Mendez c’è stato un lungo periodo in cui non ho giocato e ho avuto problemi fisici. Così ho perso il ritmo partita, ma verso la fine dell’anno ho ripreso la continuità. Con l’italiano non va molto bene, ho seguito delle lezioni, ma ho dovuto abbandonarle. In Italia mi rifarò, questa è una sfida che voglio vincere».