Garcia conta un uomo in più

09/01/2015 08:45

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - ha vinto il derby lo scorso settembre perché la sua Roma ha giocato meglio della Lazio di Vlado Petkovic; perché Balzaretti ha trovato una rete storica; perché Gervinho ha spaccato la partita e perché si è piazzato tra le linee e ha imbucato palloni a destra e sinistra per gli inserimenti di tutti i suoi compagni. Ma soprattutto perché, il tecnico francese, ha voluto stoppare quella che, all’epoca era la fonte di gioco più assillante della Lazio, ovvero Antonio Candreva. A più di un anno di distanza (con in mezzo un derby finito 0-0 soprattutto per la voglia di non perderlo da parte della Lazio, diventata di Reja in corso d’opera, che aveva ammesso la sua inferiorità e aveva scelto una tattica molto attendista) Rudi si ritrova davanti un’altra“bomba”da disinnescare, che stavolta si chiama Felipe Anderson. All’epoca è stato a correre dietro Candreva, stavolta è facile pensare che gli tocchi lo stesso compito da svolgere sul brasiliano. Il tutto fare di partirà come attaccante esterno e dovrà sbattersi nelle due fasi e sulle due fasce: tampone e miccia. L’altro attaccante, in assenza di Gervinho, dovrà essere , cha ha più o meno la velocità dell’ivoriano e sa stare su entrambe le corsie. In mezzo ad accendere gli esterni. Questo in teoria, visto che ha ancora qualche giorno per studiare e valutare la condizione fisica del capitano, apparso a Udine non al top della condizione. Francesco, o chi per lui, dovrà togliere spazio a Biglia o, dall’argentino, farsi correre dietro, e aiutare la squadra nel possesso. Come sempre, insomma. L’opzione c’è, non va scartata ( ancora si sta allenando a parte e sul suo recupero al cento per cento non ci sono certezze), ma con la presenza di Mattia, la Roma dovrà cambiare modo di giocare. Il posto di , in questo caso, sarebbe di , centrocampista e trequartista.

TUTTI BENE IN MEZZO Proprio è l’elemento su cui sta ragionando. Perché? Semplice: è completamente recuperato, il derby cade cinque giorni dopo i novanta minuti di Udine, quindi l’olandese è perfettamente in grado di giocare di nuovo. E si sa quanto Kevin sia fondamentale per il gioco della Roma: dà protezione alla difesa, sa far ripartire l’azione velocemente o sa, all’occorrenza, rallentare il gioco. Giocherà? Non è escluso. Poi? ha riposato a Udine ed è impensabile che si privi del suo agonismo, della sua energia in una partita come questa. Stesso discorso vale per , reduce da una prestazione confortante martedì in Friuli. Ed ecco che, gira che ti rigira, il dubbio si chiama - se decidesse di puntare sui quattro moschettieri di centrocampo, oppure si chiama - se invece non volesse cambiare troppo e mantenere i soliti tre là in mezzo. Kevin tra l’altro è molto carico, anche a parole. «Io voglio tornare al mio livello. Ho firmato un contratto di cinque anni qui e ho giocato solo pochi mesi. Il mio futuro? Voglio aiutare la squadra, questa è la cosa che conta per me, degli altri club non dico niente. Parlare di un'altra squadra sarebbe una mancanza di rispetto e io non voglio questo». È un altro , ora. «Ho lavorato duro per otto mesi per tornare a giocare ma è difficile: col Sassuolo ho giocato male, a Mosca sono entrato dalla panchina e ho sbagliato. Dopo la sosta ho fatto dei buoni allenamenti, con più fiducia, fisicamente sto meglio anche se non sono ancora al cento per cento, ma sto tornando. La Lazio? È più forte dell'anno scorso, ma lo siamo anche noi. Sarà una partita difficile, ma sarà anche una grande sfida per noi, per vincere la partita e prendere i tre punti, per restare secondi in classifica o salire al primo posto».

YANGA E sta provando in tutte le maniere a recuperare . Serve la sua personalità, anche a mezzo servizio. Quello di Udine non basta. Il brasiliano sta portando avanti un lavoro personalizzato che dovrà indirizzarlo al derby in condizioni quanto meno decenti. Se non dovesse farcela, è pronto . Che non è , ma sembra in discrete condizioni. Altri dubbi in difesa? Uno. Yanga-Mbywa o Astori. Più Astori che Yanga-Mbywa.