13/01/2015 09:32
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - «Segreti non ne ha: ma non mi ha mai detto non ce la faccio». Così racconta Francesco Totti chi dei muscoli del capitano si occupa da sempre: Silio Musa, ieri fisioterapista storico della Roma, oggi suo terapista personale. «Sono il suo angelo custode — ammette — non so nemmeno da quanto, era piccino, sarà stato il ‘94».
Come si gestisce oggi un talento di 38 anni perché rimanga in quella forma?
«È come una fuoriserie, una macchina di grande cilindrata: dopo ogni partita bisogna fare il check-up delle botte che ha preso sperando che nessuna sia troppo grave. Ha una sopportazione al dolore incredibile, giocherebbe anche ingessato. Altri no».
Si aspettava di vedergli fare un gol come il secondo al derby?
«Ci sono ventenni che avrebbero fatto fatica a fare quel gesto, in sospensione, per lui è stato naturale. Non ci riesci senza una grandissima applicazione, in allenamento, nella dieta senza sgarrare un solo giorno. Francesco non si trascina, si dedica a se stesso come avesse 20 anni, ha un’attenzione alla performance imbarazzante. Ogni giorno fa tutti gli esercizi che fanno i suoi compagni, in più non salta una seduta di fisioterapia».
Un segreto che ancora non conosciamo?
«Segreti non ne ha: ha cervello, si autogestisce e non soffre le limitazioni. Qualcuno che lo voleva mettere da parte, anche a Trigoria. Li sta facendo ricredere tutti».
Gli ha mai sentito dire: «non ce la faccio»?
«Mai detto, eccolo il suo segreto. A lui devi sempre porre un obiettivo, è uno che non ci dorme per raggiungerlo. Se è infortunato e gli dici “tra venti giorni corri”, lui lavora anche di notte per riuscirci».
Allora segreti ne ha...
«E ce n’è un altro: il suo legame con il pubblico. Ha un amore per la squadra, il tifo, che lo tiene vivo, giovane. Quel selfie è una dichiarazione d’amore commovente».