31/01/2015 10:16
LA REPUBBLICA (G. FOSCHINI, M. MENSURATI) - La procura di Cremona ribadisce l’accusa di frode sportiva nei confronti del commissario tecnico della nazionale Antonio Conte. È questa la principale notizia contenuta nel documento di chiusura indagini che verrà depositato dal procuratore capo Roberto Di Martino la prossima settimana. Un documento attesissimo, che riassumerà quasi quattro anni di lavoro e che restituisce l’idea di un calcio malato allo stadio terminale, con un totale di circa 250 calciatori coinvolti (per la metà dei quali verrà chiesta l’archiviazione) un centinaio di indagati per frode e una cinquantina accusati di associazione per delinquere. Tra questi, Beppe Signori e Stefano Mauri. I protagonisti e le vicende sono ormai quasi tutte note. La più clamorosa è quella che riguarda l’attuale commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte. Al tempo dei fatti contestati, era allenatore del Siena. Alcuni calciatori di quella squadra, finiti per altri versi al centro delle indagini, hanno accusato il tecnico di aver “lasciato” la squadra libera di decidere se giocare davvero oppure regalare agli avversari la partita con l’Albinoleffe, e di essere stato a conoscenza dell’accordo per “lasciare” la partita contro il Novara.