26/01/2015 08:23
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Ride solo la Juve, sempre lei. La prima giornata del girone di ritorno conferma quanto visto nelle ultime settimane. Garcia e la Roma allungano la striscia positiva ma perdono altro terreno dalla capolista. Terzo pareggio consecutivo e diventano così sei i punti persi sulla Juve nelle ultime tre partite: troppi per una squadra partita con la dichiarata ambizione di puntare allo scudetto. E stavolta Montella (al nono tentativo) a vincere la prima da allenatore contro la sua ex squadra ci è andato davvero vicino: forse per certi versi lo avrebbe anche meritato per quanto visto in campo al Franchi. La Roma invece conferma la sua involuzione tattica, fisica, morale: insomma un po' tutto per una squadra che ha espresso per lunghi tratti della stagione il miglior calcio e che invece adesso fatica a vincere le partite. «Il problema sono i troppi pareggi» aveva sentenziato alla vigilia Garcia: risultato, un altro pari a dimostrazione del fatto che c'è anche del suo in questo stallo tecnico, nella fatica a trovare i gol anche contro una squadra che ne aveva incassati 10 nelle ultime sette uscite.
LE SCELTE DI GARCIA - Confermati i pronostici della vigilia: il tecnico francese non rischia Maicon e decide di puntare ancora sul jolly Florenzi a destra, mentre a centrocampo spazio al tridente muscolare con Pjanic in panchina. Rinuncia così alla qualità in mezzo al campo e la cosa non sembra pagare: la Fiorentina arriva sempre prima e la partita si decide lì in mezzo.
INVOLUZIONE GIALLOROSSA - Come se fosse servito un ennesimo segnale, la Roma conferma quanto visto nelle ultime cinque uscite nelle quali aveva rimediato ben quattro pareggi. Manca qualcosa, a partire dalla lucidità, ma soprattutto nella manovra che non trova più la fluidità di un tempo. I giallorossi si perdono più volte e quando la Fiorentina affonda fa male. Per la prima volta Holebas fatica nell’uno contro uno con un avversario e Joaquin lo smonta pezzo per pezzo. Ma non solo fasce, perché la viola sfonda anche nel mezzo dimostrando di poter far male a una Roma assente, lontana anni luce da quella bella e cinica del primo Garcia. Ne esce così un primo tempo tutto viola. Poteva poi la Roma non concedere una serata di gala a un giocatore già dato per finito? Ovviamente no e sul gol di Gomez non c'era praticamente quota. Suo il tocco sulla botta dell'ex Pizarro che porta avanti i padroni di casa. La prima parte di gara è tutta della squadra di Montella a cui a manca però la forza per chiudere la gara: e forse anche un po' di fortuna. Garcia perde anche Strootman: botta sul ginocchio e cambio precauzionale con Pjanic.
LA ROMA SI SVEGLIA - Finalmente poi nella ripresa inizia a giocare anche la Roma. Il ritmo sale, la squadra molla il 4-1-4-1 del primo tempo e i movimenti sembrano andar meglio. Quattro minuti e un'invenzione di Totti mette Iturbe nella condizione di cambiare la serata romanista: gran lavoro su Basanta per servire a Ljajic (settimo gol per lui che diventa in cannoniere giallorosso) la palla del pareggio. Sull'1-1 diventa un'altra partita, la Fiorentina prende paura, la Roma metri. E qui è la squadra di Garcia a non essere cinica e portare definitivamente la partita dalla sua parte: stavolta Iturbe si fa ipnotizzare dall'ottimo Tatarusanu sull'ennesimo assist di capitan Totti.
LO SCUDETTO VOLA VIA - Il finale è di quelli dove tutto può succedere ma alla fine questo pareggio, che non serve a nessuno se non alla Juve, sembrava scritto. Non serve soprattutto alla Roma che inizia in salita il girone di ritorno e ora ha un abisso che la separa dalla capolista: sette punti sono tantissimi da recuperare al caterpillar bianconero che continua a non sbagliare un colpo. Ma la strada è ancora lunga: molto lunga e Garcia &Co., a sentir loro, non sembrano aver voglia di mollare.