09/01/2015 09:54
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Non che la concorrenza sia poca, ma se il c.t. della Serbia, Curcic, ha detto ai dirigenti della federazione che «vorrebbe fare di tutto per recuperarli» significa che, derby a parte, le strade di Adem Ljajic e Filip Djordjevic sono destinate ad incontrarsi ancora.
IN DUBBIO Sicuramente i due attaccanti si vedranno domenica, anche se rischiano di partire dalla panchina: il primo non sta ancora bene, la contusione al ginocchio fa male, alterna fisioterapia e palestra per cercare di recuperare almeno per entrare tra i convocati, mentre il secondo potrebbe restare fuori per scelta tecnica. D’altronde, che i loro destini si somiglino lo dice la storia di questa stagione (17 presenze e 7 gol il laziale, 15 e 6 reti il romanista), lo dice una maglia con cui, a settembre, si presentarono al raduno della Serbia (identica, nera con un rottweiler stampato che ringhiava), e lo dice un rapporto non sempre rosa e fiori con la federazione di Belgrado.
NUOVA ERA Djordjevic ha giocato soltanto 8 partite in nazionale (con 4 gol), Ljajic è a 9, anche se non ha mai segnato. Adem ha dovuto fare i conti con due esclusioni eccellenti, la prima voluta da Mihajlovic (spalleggiato dai vertici federali) che lo punì perché non cantava l’inno, la seconda da Advocaat, che decise di non convocarlo perché, a suo dire, rovinava «il gruppo non avendo la giusta mentalità». Filip, invece, qualche settimana fa ha meditato persino di non rispondere più alla Serbia perché preso poco in considerazione. Adesso che Advocaat è andato via, Curcic sembra deciso a farne due punti di forza (come Basta, tra l’altro). Con Ljajic ha già parlato prima di Natale e lo ha rassicurato sul fatto che nessun rapporto con i senatori influirà sulle sue scelte perché «per me conta solo l’atteggiamento che avrai da adesso in poi», con Djordjevic non si è incontrato, ma gli ha fatto comunque arrivare il suo messaggio. Curcic domenica potrebbe essere all’Olimpico per vederli uno contro l’altro, Garcia e Pioli permettendo, con la speranza, scrivono a Belgrado, che a 23 anni (Ljajic) e 27 (Djordjevic) diventino a tempo pieno una risorsa per la Serbia perché «si completano e possono essere la coppia del futuro».
ARIA DI CASA Nel frattempo però, i due capocannonieri stagionali in campionato di Roma e Lazio hanno altro a cui pensare: tra 48 ore c’è il derby. E loro, cresciuti nella Stella Rossa, il laziale, e nel Partizan, il romanista, sanno bene cosa significa.