Quel selfie del capitano sotto la curva

12/01/2015 10:02

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Troppo vecchio all’intervallo, con la sua Roma sotto di due gol. Giovane abbastanza, nel secondo, per festeggiare la rimonta come avrebbe fatto un adolescente: scattando un selfie. Che l’istantanea della domenica l’avrebbe regalata il derby dell’Olimpico lo sospettavano in molti, un po’ meno che a scattarla sarebbe stato uno dei calciatori in campo. Non uno qualsiasi, forse l’icona stessa della sfida, l’uomo che ne ha giocati, vinti e persi più di chiunque altro: . Potenza della tecnologia: è il minuto 19 del secondo tempo, la sforbiciata in porta, la corsa sotto la curva. E che fa quel ragazzo di 38 anni? Raccoglie il suo iPhone — sì, proprio il suo — dalle mani del dei portieri Guido Nanni e s’immortala (con meno precisione di quella che aveva messo nel tocco del 2-2) davanti alla festante. Gesto così inatteso da sorprendere evidentemente anche l’arbitro Orsato che si è “dimenticato” di ammonire il capitano della Roma per “utilizzo di dispositivi tecnologici in campo”, come previsto dal regolamento. Con successive polemiche.

«Non sono abituato a seguire questa moda dell’autoscatto, ci tengo molto alla mia vita privata, però è stato un momento indimenticabile », ha ammesso , pronto a rilanciare le sue ambizioni: «Abbiamo dato un segnale, l’obiettivo è sempre lo scudetto ». L’idea gli è venuta sabato mattina, dopo l’ultimo allenamento. Due chiacchiere con Nanni, una battuta: «A Guido, se segno portame il telefono che me faccio un selfie ». E lui al secondo gol lo ha seguito sotto la curva ricordandosi la promessa. Una follia per festeggiare l’ultimo record: con l’undicesimo gol nei derby è il miglior realizzatore solitario nelle sfide di campionato e in condominio con Da Costa in quelle ufficiali. Pensare che tanti nemmeno l’avrebbero fatto giocare: «Perché lui e i derby li sentono troppo». Gli altri avrebbero fatto a meno di lui dopo i primi 45 minuti: vederlo arrancare così sembrava l’epilogo di una carriera da 294 gol romanisti. A fine giornata erano diventati 296, il traguardo dei 300 a un passo, grazie alla seconda doppietta in un derby. Con tanto di foto celebrativa, in posa, con le labbra a cuore.

Uno scatto che ha attraversato l’oceano arrivando fin negli States, sulla tv di Dom Dwyer, attaccante dello Sporting Kansas e primo giocatore a scattarsi un selfie dopo un gol: « deve aver visto le nostre partite», il tweet compiaciuto pubblicato dalla Major League Soccer Usa. Mentre la Roma ha già lanciato un contest dal titolo «Fatti un selfie con » per gli abbonati di Roma Tv. Potenza delle immagini, qualcosa che il capitano romanista aveva sperimentato fin dal 1998, con quel «Vi ho purgato ancora» che esaltò i romanisti ma criticatissimo dall’altra parte del Tevere. Oppure improvvisandosi cameraman dopo il rigore del pari in un derby del 2004. Una collezione in cui iscrivere il parto simulato nel 2005 o quel «6 unica», alla futura moglie Ilary. Anche lei stupefatta del nuovo copyright : «Non sapevo che volesse fare sta cosa, l’ho scoperto con voi». Sorride anche celebrando un «capace di colpi geniali, perché è un genio e lo ha dimostrato in campo». Ma qualche merito il francese prova tenerlo per sé: «All’intervallo gli ho chiesto: «Porta la tua squadra in campo e dacci un risultato positivo». E lui è stato grande, avevo detto a che sarebbe stato il suo derby».

Derby speciale anche per , vicino al suo capitano nella coreografia della curva e nelle parole a fine partita: «Giocare con lui per tutta una carriera è una fortuna, e chi prova a metterci contro è un maiale col microfono», puntando l’indice contro un noto guru radiofonico finito persino nelle intercettazioni di Mafia Capitale per i suoi contatti con Carminati. Al di là dei veleni, domani negli occhi resterà solo un selfie.