06/01/2015 09:04
GASPORT (M. CECCHINI) - In Italia ci sono circa quindicimila cimiteri, ma probabilmente per contenere i «defunti» legati alle espressioni calcistiche ne servirebbero addirittura di più. Quante volte di qualche campione abbiamo sentito dire: «È morto, finito, non ha più niente da dare»? Ecco, in questa categoria di (presunti) zombie del pallone è stato iscritto da anni Maicon, visto che il declino della sua avventura interista e la breve parabola al City parevano quasi dar ragione ai cantori del tramonto irreversibile. Poi è arrivata la Roma, e col giallorosso la resurrezione, santificata prima dalla convocazione nel Brasile per il Mondiale e poi dal rinnovo di contratto fino al 2016. Come dire, per Maicon non è tempo di addii, ma di sfide. Ad esempio quella di oggi contro Silvan Widmer, 21 anni, talento svizzero che spinge sulla corsia di destra proprio come piace fare al Frecciarossa brasiliano.
NAPOLI O MILAN D’altronde, per l’esterno dell’Udinese quello di oggi è un esame vero. Silvan – nome da mago e potenza da treno – ha nel suo connazionale Lichtsteiner il suo punto di riferimento, ma per chi fa il suo ruolo Maicon non può che essere un esempio da imitare. C’è da dire però che il terzino destro bianconero, un po’ come tutta la squadra, si è espresso ad intermittenza. Alcune buone prestazioni, poi in altre la lampadina si è spenta, specialmente in fase difensiva. Il passaggio a terzino nella difesa a quattro, ruolo che ricopriva in Svizzera sia nella squadra di club che nell’Under 21, non lo ha agevolato. Ritardo nelle diagonali, un paio di falli da rigore. Nel computo, comunque, ci sono anche tre assist e un gol (chirurgico diagonale con il Genoa), a dimostrazione che Widmer dà il meglio di sé quando supera la metà campo, guarda caso proprio come il brasiliano. Certo, non ha la tecnica e il dribbling secco di Maicon, lo svizzero ha bisogno di partire lanciato, ma quando mette in moto i suoi cingoli diventa difficile stargli dietro. A Palermo, ad esempio, prima di infortunarsi alla caviglia, era stato devastante.
INTRAPRENDENZA Le qualità che mette in luce quindi sono importanti. A parte Muriel, che a Udine non ha mai dato quello che ci si attendeva da lui, Widmer è in prospettiva il pezzo più prezioso e luccicante della gioielleria della famiglia Pozzo. Non è un caso che lo stia seguendo da vicino il Napoli, senza contare che piace anche al Milan, ma chissà che una partita da sogno oggi non gli permetta di finire nella lista dei preferiti del direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini. L’importante, come dice Stramaccioni, è che sia più intraprendente, perché no, sfacciato. Guardando Maicon, d’altronde, Widmer può solo imparare. I numeri infatti raccontano come il giallorosso abbia una mediapartita di passaggi positivi (50,78), palloni intercettati (2,56), palle recuperate (6,67), lanci (6,22) e cross (2,78) superiori alla media del ruolo (rispettivamente: 29,56; 1,84; 4,18; 5,12; 1,45). Cifre diverse rispetto a quelle di Widmer, che in alcune voci invece è al di sotto della media del ruolo. Ad esempio, per lui i passaggi positivi per gara sono 22,93, i palloni intercettati 1,13, le palle recuperate 2,93 e i lanci 4,27, mentre i cross sono in attivo con 2,13. Insomma, Maicon resta ancora un modello per Widmer, anche se il brasiliano, a 33 anni, viene gestito assai di più. Non è un caso che le sue presenze in campionato siano 9 contro le 15 dello svizzero.
TENTAZIONE BRASILE Che la resurrezione dell’esterno brasiliano sia compiuta, lo certifica anche il fatto che dal Brasile di tanto in tanto viene recapitata a Trigoria un’offerta che vorrebbe riportare a casa il giocatore. Tutto questo, a dispetto di un fastidio alla cartilagine del ginocchio destro ormai cronico (più o meno una condrite), al concorso di colpa nel fallimento della Selecao al Mondiale e addirittura anche alla estromissione dal nuovo ciclo della Nazionale verdeoro inaugurato da Dunga per ragioni di natura goliardicodisciplinare. Il senso è chiaro, a questo punto: Maicon forse non avrà dentro il carburante e la tenuta dei giorni più belli, ma è uno dei pilastri di una Roma che arriva a Udine con un solo obiettivo: vincere. Widmer e i bianconeri, ovviamente, hanno altre idee e vogliono regalare ai loro tifosi una bella soddisfazione. Per questo avvisiamo tutti coloro che calpesteranno l’erba: oggi le fasce saranno bollenti.