13/01/2015 10:17
LA REPUBBLICA (G. ISMAN) - «Francesco non è mai scontato, neppure nel modo di esultare dopo un gol. E sì, il selfie mi ha divertito». Antonello Venditti è soddisfatto del risultato finale: «Pareggiarlo dopo averlo perso nel primo tempo ha il sapore di una vittoria».
La foto del giorno è il selfie di Totti, ripreso da tutti i giornali del mondo.
«Francesco segue la sua strada, l’interpretazione popolare del calcio di grande festa popolare, e nella festa ci sta anche il selfie. D’altra parte anche quando i tedeschi hanno vinto la Coppa del mondo in Brasile è spuntato il selfie».
Ma Totti aveva appena segnato la rete del 2-2. Nessuno aveva pensato al selfie dopo il gol. Secondo qualcuno rischia una multa o uno squalifica
«Nel regolamento non è previsto l’uso improprio di selfie: sanzionarlo sarebbe ingiusto. Nessuno aveva neppure mai abbracciato la nonna saltando in tribuna come ha fatto Florenzi pochi mesi fa. Sono tutti atti spontanei e un po’ preparati, frutto di una promessa che non perde di naturalezza. Anni fa dopo un gol al massimo si alzava il braccio come Altobelli, invece negli ultimi tempi abbiamo visto carovane, trenini, scritte sotto alle maglie, capriole. Comunque meglio il selfie di gesti guerreschi come la vecchia mitraglia di Batistuta. In quella foto c’è la curva: è la condivisione di una festa senza offesa per nessuno. Totti al massimo fa il ciuccio e il selfie».
Il 5 settembre canterà all’Olimpico: si farà un selfie?
«Non lo programmo mica, ma non lo escludo. Sarà un grande abbraccio, come dopo un gol o dopo un lutto. Noi cantanti ci siamo abbracciati tutti ai funerali di Pino Daniele. Ma se penso a Napoli, scatta un grande abbraccio per un’amicizia che qualcuno vorrebbe spezzare. Il selfie di Totti e gli scontri per la finale di Coppa Italia sono i poli opposti del calcio e della società. Ma il pallone, come la musica, porta ancora valori sani di amicizia e di impegno».