LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Le bugie soprattutto quelle di mercato, hanno le gambe corte, e lo sa bene chi a Roma ha salutato Mattia Destro nonostante le promesse sulla sua permanenza. Eppure Rudi Garcia, che di quelle promesse era l'autore, è convinto che la città dimentichi in fretta. Le frottole riguardo il futuro dell'attaccante, da cui si auto assolve in nome dell'interesse della società («Se dicessi che vogliamo cederlo e poi rimanesse che faremmo?»). Ma soprattutto i risultati raccolti dalla Roma sotto la sua gestione.
In mattinata infatti la Roma ha definito l'acquisto dal Cska Mosca di
Seydou Doumbia, attaccante scelto espressamente del tecnico e ingaggiato in prestito per 2 milioni con diritto di riscatto fissato a 12. Stipendio da 1,5 milioni netti fino al 30 giugno, poi si vedrà, anche perché a Trigoria sperano di prendersi in estate Luiz Adriano dallo Shakhtar a costo zero o quasi complice la situazione politica dell'Ucraina. Doumbia però, impegnato in coppa d'Africa con Gervinho, rischia di arrivare solo a metà febbraio. Fino a quel momento,
scelte ridotte all'osso in attacco, con i soli Iturbe, Totti e Ljajic a disposizione. Forse si poteva aspettare a cedere Destro. «Ma lui voleva andarsene - ringhia Garcia - e qualcuno non l'ha sostenuto, appoggiare un giocatore della Roma è atteggiamento da tifoso». Insomma, anche stavolta, colpa della solita chiassosa piazza romana.