09/02/2015 09:29
GASPORT (M. CECCHINI) - Uomini, innanzitutto questo. È il segnale di ciò che la Roma vuole essere, a dispetto delle emozioni contrastanti. Lo fa Nainggolan che, da ex, spiega sui social come la sua testa sia stata «troppo piena di sensazioni» nel giorno del suo ritorno a Cagliari anche se poi la felicità per la vittoria cancella tutto. Lo conferma anche Holebas, che dice come questo 12 sia «un successo da grande squadra». A spiegarlo più diffusamente, però, ci pensa un altro ex, Davide Astori. «Oggi non contava tanto la prestazione quanto il risultato. Abbiamo fatto una partita da uomini, come ci ha chiesto Garcia. Portare via tre punti da qui, come ben so, è molto difficile. Ora teniamo d’occhio le rivali. Ci tenevamo tanto a rispondere alla Juve, anche se il Napoli sta facendo bene, ma noi guardiamo solo a noi stessi. Siamo riusciti a vincere nonostante le tante assenze. Merito anche dei tanti giovani interessanti. Verde ha fatto una gran partita, ma anche gli altri hanno giocato bene e possono darci una mano da qui alla fine del campionato. Se giocassimo una partita contro la squadra degli assenti, verrebbe fuori bella. Ora prendiamo qualche giorno di riposo che ci permetterà di poter far conto sui ritorni di giocatori importanti».
INSONNIA Segnalato come anche Pjanic, via twitter, abbia fatto i complimenti ai baby fenomeni giallorossi, Astori non vuole dimenticare gli errori dell’ultimo periodo, alcuni prodotti da suoi momenti di appannamento. «Ovviamente quando compio degli errori non dormo per due giorni. Ma lavoro con serenità, mi prendo rischi in più del dovuto a volte, però è giusto assumersi responsabilità. Dispiace come nel caso di Palermo, se comprometto il risultato. D’altronde, i risultati dei rosanero, dell’Empoli e di formazioni simili, hanno dato il vantaggio a queste squadre di poter rischiare qualcosa in più. D’ora in poi incontreremo avversarie che giocheranno molto più basse. Stavolta però abbiamo recuperato il nostro gioco facendo risultato qui a Cagliari». La conclusione è ovvia: «Lo abbiamo detto anche negli spogliatoi, è stata una partita importante. Anzi, quella della svolta».