13/02/2015 08:50
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - L’ultima volta che capitò una serie così lunga senza vittorie in casa successe 10 anni fa: la situazione era talmente disastrosa che paragonarla a quella di oggi è impossibile. Era l’anno dei cinque allenatori: da Prandelli a Conti, passando per Voeller, Sella e Delneri, la Roma viveva una delle stagioni peggiori della sua storia, lottava per la salvezza e riuscì a non vincere all’Olimpico per sette partite di fila in campionato. Oggi la serie è ferma a 4: Sassuolo, Milan, Lazio ed Empoli, che si allunga a 7 considerando anche il k.o. con il City in Champions, il pari con l’Empoli (nei tempi regolamentari) e la sconfitta con la Fiorentina in Coppa.
PERICOLO Una serie da incubo, iniziata il 6 dicembre contro la squadra di Di Francesco, e sembra difficile raccontarla oggi ripensando a quello che disse Garcia non appena diventato allenatore della Roma: «L’Olimpico deve essere la nostra arma in più». Lo è stata, almeno fino a novembre, quando la squadra è entrata in un vortice da cui, adesso, vuole uscire ospitando l’ultima in classifica, cioè il Parma. Il rischio scivolone però è dietro l’angolo, per questo il tecnico sta martellando i giocatori come se di fronte avessero un avversario più ostico degli emiliani in questo periodo. D’altronde, la storia della Roma è piena di partite che sembravano vinte in partenza e quindi meglio non correre rischi.
DIECI ANNI FA Basti pensare, ad esempio, che nella serie del 20042005 la Roma venne sconfitta in casa anche da formazioni come Reggina e Siena, che a fine anno le finirono dietro di appena uno e due punti. La stagione successiva arrivò Spalletti, ci fu il record delle undici vittorie, ma l’inizio non fu esaltante, visto il k.o. interno con l’Udinese, che portò a 8 le partite casalinghe senza successi. Per ritrovare la vittoria, la Roma dovette aspettare la quarta giornata di quel campionato e l’avversario fu proprio il Parma, battuto 41.
LUIS E SDENGO Per trovare un’altra serie negativa all’Olimpico bisogna dividere 6 incontri tra due campionati e due allenatori, Luis Enrique e Sdengo Zeman. Tra la fine dell’epoca spagnola e l’inizio di quella boema, la Roma infatti non è riuscita a battere in casa Fiorentina, Napoli, Catania (2 volte), Bologna e Sampdoria, prima di riuscire ad avere la meglio sull’Atalanta (20, reti di Lamela e Bradley). Di quella Roma lì è rimasto ben poco, basti pensare che tra titolari e riserve di quel giorno, domenica ci saranno soltanto i tre romani, Totti, De Rossi e Florenzi. Un caso o forse no, considerando che Garcia – influenza e polpaccio permettendo – potrebbe affidarsi proprio a loro, che meglio di tutti conoscono l’Olimpico, per interrompere una striscia a cui non è abituato, considerando che nel suo primo anno e mezzo di Roma, prima della sconfitta col City, nello stadio di casa erano passate soltanto la Juve e il Bayern. Vincere poi, ripete sempre il tecnico ai suoi, aiuta a vincere ancora e considerando che giovedì arriva il Feyenoord in Europa League sarebbe meglio riprendere prima possibile il feeling interrotto.