07/02/2015 09:18
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Un paradosso: la Roma con il mal di gol, va a Cagliari con un tridente inedito e per definizione meno affidabile, quindi più rischioso. Un altro paradosso: a capo di questo trio, che poi proprio trio vero alla fine non è, c’è Francesco Totti, tornato a essere per tanti il problema ideologico e pratico della Roma. Gioca troppo, non ce la fa, non corre, non arriva un centravanti vero perché lui vuole sempre giocare etc etc, questo si va dicendo da qualche tempo a questa parte. E ci risiamo. Eroe e capro espiatorio, è da sempre il destino del capitano della Roma che, con 38 primavere sulle spalle, è costretto a giocare più del previsto (5 gare negli ultimi 20 giorni, sesta domani a Cagliari).
AFFIDABILITÀ O NO
Ljajic, Totti e poco più dietro Pjanic. Oppure Pjanic e Totti che si scambiano il ruolo di trequartista con davanti Ljajic a girargli intorno. Da qualsiasi punto di vista la leggi, al Sant’Elia non c’è una punta vera, anche se Adem è con i suoi sei gol il capocannoniere della Roma. Ma questa è la situazione, Garcia può solo accettarla a guardare avanti, quando riavrà Gervinho e Iturbe, conoscerà da vicino Doumbia e magari potrà mandare in campo Ibarbo senza acciacchi né rischi. Mai quei tre hanno giocato insieme dal primo minuto, e non a caso. Garcia in genere, quando alza Pjanic, è perché manca Francesco. Mire, nel 4-3-3 di Rudi, parte quasi sempre in mediana, e davanti nel tridente trovano, o hanno trovato spazio tre tra Gervinho, Destro, Florenzi, Iturbe e, appunto, Totti e Ljajic (ieri si è rivisto Sanabria a Trigoria). Tutti e tre si sono trovati anche spesso insieme in campo, ma mai come componenti del tridente offensivo. Totti, Ljajic e Pjanic sono tre trequartisti che avranno il compito oneroso di rinvigorire la casella dei gol segnati e soprattutto dovranno ricominciare a tirare in porta (non solo loro, ovviamente). La Roma ha segnato 34 reti, 3 in meno della Lazio, 4 del Napoli e addirittura 10 meno della Juventus capolista. La pareggite ha preso il largo nelle ultime partite e la Roma non vince in campionato dal sei gennaio scorso, l’unica gara da quando è assente Gervinho: da quel giorno solo pareggi, Lazio, Palermo, Fiorentina e Empoli (più l’eliminazione per mano dei viola dalla Coppa Italia e il successo ai supplementari negli ottavi sempre con l’Empoli). Non è un caso che i giallorossi si siano fermati davanti alla porta proprio quando il suo uomo più imprevedibile è partito per la coppa d’Africa (267 tiri lo scorso anno, 216 quest'anno). Ora il piatto piange davvero: undici reti in meno dell’anno scorso. L’inedito di Cagliari non tranquillizza, la speranza è che il fattore sorpresa possa fare la differenza.
IO SONO FRANCESCO
Da Totti ci si aspetta sempre tanto, spesso non calcolando l’età e le sue fibre muscolari non più quelle di un bambino. Qualcuno ha pure parlato di lui per dare un nome e cognome al problema della Roma. Garcia aveva previsto una gestione per Francesco, fatta di un bel po’ di partite di riposo e tante altre da giocare con il piede piantato sull’acceleratore. Ultimamente, però, Totti ha dovuto fare gli straordinari: esempio, partite come quelle con Empoli e Fiorentina in coppa Italia, in condizioni normali, non le avrebbe mai dovute giocare. Adesso si trova col fiato corto e con gli occhi puntati addosso, con l’ipotesi di ricadere nel vortice delle critiche se le cose non dovessero andare bene. Sa che gli tocca un ultimo sforzo, prima che arrivino rinforzi. Totti il problema che deve risolvere i problemi. Non corre, si dice. Benissimo. Ma possibile che si pretenda da un trentottenne la corsa di uno con dieci anni di meno? Se la squadra cammina, lui non può giocare perché va a velocità inferiore agli altri e la squadra ne risente (vedi la sostituzione con l’Empoli), se invece gli altri vanno come dovrebbero, magari il capitano diventa un valore aggiunto (vedi derby). Ma pensare che sia (solo) lui il problema, forse è eccessivo. A Cagliari gli ritocca: davanti avrà una squadra che gli porta bene. Quattordici reti segnate fin ora ai sardi (Ljajic e Pjanjc sono a secco), dal ’94 ad oggi. Venticinque sono le sue presenze con il Cagliari, fatte di undici vittorie, sei pareggi e otto sconfitte. Il “problema” della Roma dovrà togliere i problemi alla Roma. Un paradosso.