21/02/2015 10:08
CORSERA (G. PIACENTINI) - Se dopo il pareggio contro il Parma dentro lo spogliatoi aveva usato la sciabola per mettere in riga la squadra, ieri Rudi Garcia ha preferito il fioretto. Nel giorno del suo cinquantunesimo compleanno, festeggiato con un brindisi insieme a giocatori e staff, il tecnico francese ha usato toni soft per cercare di ricompattare il gruppo in un momento così delicato. «Dobbiamo rimanere uniti - la sintesi del suo pensiero - ed essere squadra. È solo così che si costruiscono le grandi vittorie e per noi ogni obiettivo è ancora possibile». Concetto, questo, su cui Garcia ha insistito parecchio nell’ultimo periodo: l’aritmetica gli dà ragione - il distacco dalla Juventus in campionato non è incolmabile e la qualificazione in Europa League non è compromessa - ma le prestazioni degli ultimi tempi non fanno pensare ad una ripresa. Quali sono i motivi del crollo che in poco più di un mese - il 6 gennaio la Roma era ad un punto dai bianconeri ed in corsa anche in Coppa Italia - che hanno portato alla crisi? IL d.s. Walter Sabatini ha provato a fare un’analisi ai microfoni di Roma Radio. «Trovare le cause - le parole del d.s. - è difficile. Sono stato nello spogliatoio e so che i calciatori sapevano cosa fare e come farlo. Nonostante quello che si dice abbiamo giocatori forti, ma viviamo una frustrazione tecnica. C’è inibizione, è vero, ma ci ritroveremo mettendo qualcosa in più perché so che vogliono vincere. La Roma deve recuperare soprattutto le sue trame offensive e lo farà, intanto col Feyenoord ho visto barlumi di Roma vera».
Sabatini assolve la preparazione atletica e Garcia. «È lo stesso grande allenatore dello scorso anno. Non vinciamo, è vero, ma non perdiamo neanche. A volte una vittoria o una situazione favorevole ti fanno sentire leggero, mentre se perdi succede il contrario. L’allenamento è teoria, non esiste un risultato scontato. La condizione della squadra è sufficiente, lo sprint lo troveremo nel tempo: in questo momento non ci sono colpevoli, ci sono situazioni da analizzare e risolvere. La Roma non declina nessun impegno e raggiungeremo gli obiettivi». Il direttore sportivo parla del mercato, assumendosi le sue responsabilità. «Alcune scelte potrebbero essere discutibili: forse potevo far meglio su tempi e modi dell’arrivo di Ibarbo e Doumbia, ma sul loro valore non si discute. L’ivoriano non è ancora quello vero, altrimenti avrebbe fatto due gol col Feyenoord». Doumbia ieri non si è allenato per un leggero mal di schiena, ma sarà tra i convocati per la gara in trasferta di domani col Verona (partirà dalla panchina) così come Spolli, influenzato.