19/02/2015 08:17
IL TEMPO (A. SERAFINI) - «La partita più importante è la prossima». Una frase che potete trovare di continuo nelle conferenze stampa di Rudi Garcia. Tanto, che alla vigilia del debutto giallorosso in Europa League con il Feyenoord, non c'è neanche bisogno di ribadirla. Di certo non basterà soltanto una vittoria per scacciare la crisi, considerando inoltre che nel doppio confronto diretto ogni singolo errore può essere determinante per proseguire il percorso europeo. Quindi per il francese la soglia di attenzione è più alta del solito: «Dobbiamo giocare l'Europa League al massimo, perché penso che la Roma abbia bisogno di fare esperienza a livello internazionale, consolidando il nome e guadagnando rispetto. Il Feyenoord è una buona squadra, ma per come la vedo io domani dobbiamo già meritarci l'opzione per il passaggio del turno».
In tutto questo non si può certo dimenticare il periodo di involuzione tecnica, che la squadra tutta, continua a vivere da più di due mesi. I fischi dell'Olimpico nel post Parma risuonano al punto che Garcia decide di dedicare il primo pensiero ai tifosi: «Dopo le ultime prestazioni, siamo in difetto con loro. Per questo io e i miei giocatori siamo i primi a voler vincere davanti a loro». Per uscire dal tunnel però servirà tanto altro, iniziando proprio dal correggere errori e falle evidenziati finora troppe volte in stagione. Anche dalle scelte iniziali di formazione. Fatto che, dopo le ultime critiche, il tecnico ci tiene ad analizzare: «Abbiamo avuto 4 giorni di tempo per recuperare, quindi non ci saranno problemi di stanchezza. Metterò in campo la squadra che ritengo migliore per vincere questa gara. Vogliamo lottare, correre come dei pazzi, mostrare tutta la voglia».
Puntando poi il dito su un aspetto in particolare: «Bisognerebbe vivere il gruppo per sapere o giudicare e a che livello è la squadra. Trovatemi per esempio una squadra in Europa che ha avuto il nostro stesso numero di infortuni. L’unica cosa che posso dire è che se i giocatori tornano tutti al 100%, potremmo rispondere a tutte le gare che abbiamo da giocare fino alla fine. Rimangono 3 mesi e mezzo da giocare». Dopo aver dato l'unica certezza sulla formazione: «Giocherà Skorupski», Garcia trasmette lo spirito battagliero e di rivalsa ad Alessandro Florenzi, seduto accanto a lui. Basta la prima domanda per capire quale sia lo stato d'animo di uno spogliatoio apparentemente traballante e disunito: «Vi assicuro - replica il centrocampista - che il gruppo è unito nella volontà di vincere e dare la dimostrazione che la Roma c'è. Domani vedrete una squadra agguerrita pronta a dare battaglia».
Mentre Garcia ascolta e annuisce, Florenzi ritorna anche sulla questione atletica, finita sotto esame a causa di un rendimento generale al di sotto delle aspettative: «La forma fisica dipende anche dalle tante partite giocate. Per esempio io non sono mai stato abituato a giocare 3 competizioni, credo che molti infortuni derivino anche da quello». Con una promessa finale: «Ricordatevi che tra giocatori parliamo sempre e di tutto. Se è vero che quest'anno i nostri avversari hanno meno pura di incontrarci siamo pronti a fargli cambiare idea». Stasera sembra già l'occasione adatta.