Grassetti: “Noi, trattati come criminali. Fotografati sotto la pioggia, anche la toilette ci era negata”

27/02/2015 10:17

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - «Un sopruso, ci hanno trattati come criminali, della nostra incolumità non gli interessava ». Fabrizio Grassetti, avvocato, è il presidente dell’Unione tifosi romanisti: c’era anche lui a bordo di uno dei due pullman di tifosi che cercavano di raggiungere Rotterdam perquisiti sotto il diluvio dalla polizia olandese. E descrive quanto accaduto ieri pomeriggio come «una follia».

«Il nostro volo è atterrato ad Amsterdam intorno alle 11.30. Sotto la scaletta dell’aereo abbiamo trovato due pullman che ci aspettavano, siamo partiti scortati da alcune motociclette della polizia. Poi, l’incredibile: ci hanno dirottato in una zona di campagna, il nostro mezzo è stato incastrato tra due camioncini della polizia, da cui sono scesi 40 poliziotti in tenuta antisommossa. Sul nostro pullman è salito un signore che, parlando italiano malissimo, ci ha detto che avrebbero dovuto fare un’identificazione».
Che tipo di identificazione?
«Ci hanno fatto uscire uno ad uno e ci hanno fotografati singolarmente, due volte: una in primo piano e l’altra con un do- cumento d’identità aperto. Poi siamo stati perquisiti sotto la pioggia, intimamente: abbiamo passato ore senza mangiare né bere. Eravamo in mezzo al nulla, chi doveva andare al bagno veniva accompagnato da un poliziotto a fare la pipì dietro a un albero. Poi hanno addirittura aperto tutte le valige, sempre sotto l’acqua».
Avete chiesto spiegazioni?
«Ho detto: se cercate qualcosa, fate un accertamento specifico. I nostri bagagli erano già passati sotto il metal detector. Ho chiesto perché quest’operazione non sia stata fatta in aeroporto, in condizioni migliori. Ma erano scontrosi, nessuna disponibilità al dialogo, al chiarimento. Persino l’Ambasciata ci ha detto: non ve l’aspettavate? ».
Sono state perquisite anche le signore?
«Sì, c’erano delle poliziotte. E anche le nostre signore non hanno avuto la possibilità di usare il bagno. Ma la cosa più grave è che poi se ne sono andati. Pensavamo ci avrebbero scortati fino all’hotel, invece... ».
Invece?
«Nulla. Se avessimo trovato sulla strada un commando di olandesi non so come sarebbe finita. Ci hanno trattato da teppisti, della nostra incolumità non interessava nulla a nessuno ».