27/02/2015 09:01
IL MESSAGGERO (S. CANETTIERI) - «I nostri tifosi non sono teppisti». La situazione rimane fluida per tutta la notte, ed è prematuro affondare più di troppo il coltello. La rabbia monta ed è bipartisan, la città insorge. Ignazio Marino non rinuncia a far notare che «c’è stata una disparità di trattamento nella gestione delle tifoserie» soprattutto quando gli dicono che la partita è stata anche sospesa per dieci minuti. Il sindaco ha passato l’intero pomeriggio di ieri in contatto con l’ambasciata italiana all’Aja, si è consultato più e più volte con la sua consigliera diplomatica Rossana Coniglio per avere sviluppi e numeri precisi. Quando arriva all’Open Colonna per la cena del padiglione Lazio all’Expo si fa dare gli ultimi aggiornamenti da Rotterdam e spiega: «Sono molto preoccupato per la piega che hanno preso questa partita uno sport come il calcio in generale, proprio mercoledì abbiamo gettato le basi per le Olimpiadi a Roma nel 2024: quello è il nostro modello». Distante anni luce da quello dei Paesi Bassi.
LO SDEGNO - Marino la settimana scorsa ha vissuto in trincea la scorribande dei tifosi del Feyenoord a piazza di Spagna, ha messo nel mirino per la gestione dell’ordine pubblico il questore Nicolò D’Angelo (strappo ricucito) e il prefetto Giuseppe Pecoraro (il gelo rimane) ora che tutto il mondo ha visto lo sfregio della Barcaccia non può che fare una riflessione amara: non c’è stata equità nel trattamento e nella gestione delle tifoserie. Fatto lampante, se si sovrappongono i titoli dell’andata con quelli del ritorno. Ma Marino non vuole riaprire fronti ancora caldi: «I nostri tifosi sono stati trattati come teppisti». E fa capire di non volere cadere nel gioco dell’opposizione che lo tira in ballo. Lo sdegno va dal Pd e arriva fino a FdI. Questa partita di calcio ha dimostrato i limiti di Roma e il rigore, per usare un eufemismo, di Rotterdam. «L’altro giorno parlando con il sindaco olandese - quasi si sfoga Marino - mi ha detto che lui ha poteri di polizia e, al di là dei giudizi lo si è visto in queste ore, noi purtroppo no....».
Le immagini della tensione tra polizia olandese e tifosi giallorossi, le notizie sulle perquisizioni in campagna, i fermati dalle forze dell’ordine hanno impressionato, e molto, anche Nicola Zingaretti. «Ovviamente il pensiero, in queste ore, non può che andare ai tifosi giallorossi - è il ragionamento del governatore - che sono a Rotterdam e che sembra stiano vivendo dei momenti di difficoltà. Sono sicuro che le autorità predisposte si stanno adoperando per garantire a tutti il massimo di sicurezza e di tutele democratiche». Zingaretti la vive anche politicamente, questa faccenda: «Mi hanno identificato anche un consigliere», dice per sdrammatizzare. E ce l’ha con il democrat Fabio Bellini, fermato in mattinata appena sceso dalla scaletta dell’aereo. Sia il presidente della Regione sia il sindaco vogliono aspettare fino a oggi per dare giudizi definitivi, alcune comparazioni però vengono loro spontanee, mentre parlano con i rispettivi staff. Marino con «l’invasione dei barbari» della settimana scorsa ha aperto un fronte sicurezza più ampio, che va dagli eventi sportivi alle manifestazioni, passando per la gestione quotidiana della città. Rimane in ballo l’ultimo aspetto di questa storia, quello calcistico. Sarebbe bello se tutto finisse in un campo da calcio.
L’INCONTRO - Marino e l’assessore allo Sport Paolo Masini hanno un pallino e lo hanno lanciato con forza: vogliono far giocare un’amichevole tra Italia e Olanda. Una vetrina che difficilmente ci sarà: la federazione degli Arancioni ha già detto di non essere interessata all’evento. La Figc è disponibile: questa mattina alle 11 il presidente Carlo Tavecchio sarà in Campidoglio per capire come provare a convincere gli olandesi.