08/02/2015 10:04
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Non tira proprio una buona aria dalle parti di Trigoria se l’unico a cui in questo momento puoi aggrapparti si sveglia con la febbre a poche ore dalla partenza per Cagliari. È l’influenza ad essersi abbattuta su Francesco Totti, costretto ieri a lavorare solamente in palestra e comunque partito con i compagni nonostante sia debilitato. «Valuteremo nelle prossime ore come si sente e se sta migliorando oppure no» ammette, sconfortato, Garcia, alle prese con il periodo più nero da quando siede sulla panchina della Roma. Questa mattina si capirà come sta il numero dieci e se sia il caso di chiedergli di stringere i denti scendendo in campo. D’altra parte oggi pomeriggio, contro i sardi, gli uomini a disposizione del tecnico sono contati e se Totti non dovesse farcela toccherebbe a Verde giocare dal primo minuto, avendo solo Ljajic e Pjanic abili ed arruolati per l’attacco. «Non mi è mai successo di avere tanti infortunati — spiega Garcia — ma faremo di tutto con quelli che avrò a disposizione e tutti dovranno fare di più, senza pensare alle assenze. Per ripartire basta una vittoria e cercheremo di ottenerla». Un maggior impegno da parte dei giocatori viene ribadito dal mister francese, dopo che lo stesso Sabatini ha nell’ultima conferenza battuto molto su questo tasto. «Vogliamo far capire ai giocatori che in questo momento di difficoltà, in cui abbiamo gli uomini contati, devono fare di più ed esser consapevoli che siamo una squadra che può lottare contro tutti, ma solo se i giocatori danno di più e terminano la gara con più benzina nel motore». Il messaggio è chiaro e diretto, nessuno può permettersi di tirare indietro la gamba o di non aiutare un compagno, altrimenti uscire dalla crisi darà dura. «Sarà per me un piacere incontrare il Cagliari di Zola — dice Garcia-se sarà una Roma competitiva anche dal punto di vista mentale, avremo possibilità di vincere».