Ora la Roma deve sfatare quel tabù dell’Olimpico

19/02/2015 08:55

GASPORT (A. PUGLIESE) - Otto partite consecutive senza una vittoria casalinga, se si eccettua quella ai supplementari in Coppa Italia con l’Empoli. Il tutto condito da una improvvisa difficoltà ad andare a segno (con la media-gol crollata da 1,88 a 0,92 a partita) ed un gioco che non è più fluido come una volta. Sono i sintomi di un malessere generale, quello che la Roma si vuole buttare alle spalle a cominciare già da stasera, quando all’Olimpico si troverà ad affrontare per la prima volta nella sua storia il Feyenoord. «Siamo in debito con i nostri tifosi, questa è una partita solo da vincere. Io mi fido della voglia dei miei, so che suderanno per farlo». È un po’ il manifesto di , l’uomo che vuole respingere tutte le difficoltà giallorosse. Se la Roma però dovesse fallire anche stasera, allora la crisi sarebbe definitivamente aperta.

A CACCIA DI RISPETTO Intendiamoci, a Trigoria in questo momento nessuno mette in dubbio la posizione di (venerdì sera ospite dalla Carrà a «Forte Forte Forte» con , Sanabria e ), il tecnico francese da questo punto di vista dorme sonni tranquilli. E lo fa in virtù anche della dote acquisita nei suoi primi 17 mesi giallorossi, in cui ha rianimato una squadra il cui battito cardiaco era praticamente piatto e ridato entusiasmo ad un piazza lacerata dalla finale di Coppa Italia persa con la Lazio. Adesso, però, Rudi deve trovare la medicina giusta per guarire la Roma, tachipirina o chemioterapia che sia, a seconda delle necessità. E deve farlo anche in fretta, prima che gli equilibri si rompano davvero. L’occasione propizia è proprio quella di stasera, anche per interrompere un’altra striscia negativa, quelle che vede la Roma non vincere in Europa da 5 gare consecutive (era già successo altre 4 volte nella storia giallorossa). «Dobbiamo qualificarci: abbiamo bisogno di esperienza, di farci un nome anche in Europa, di guadagnarci rispetto», continua .E di riprendere fiato ed entusiasmo.

PIÙ EFFICACIA Nell’ambiente e nel gruppo, del resto, non sono piaciute le ultime scelte di , quella di spedire subito in campo, contro il Parma, Gervinho e Doumbia. Entrambi di ritorno dalla Coppa d’Africa, con la pancia piena per il trionfo ed un problema in più a testa: il lutto di (per cui ha ritardato di un giorno il rientro a Roma) e l’ambientamento di Seydou. Stasera Gervinho sarà ancora dentro, Doumbia dipenderà da una serie di fattori. Ma quello che più conta per è soprattutto ritrovare fluidità nella manovra, avere maggiore spinta sugli esterni, una squadra compatta ed una difesa che appoggi di più la manovra. «Dobbiamo essere solidi dietro e tirare di più nello specchio della porta — è la puntualizzazione di Rudi — È qui che dobbiamo migliorare, perché poi di azioni ne costruiamo e questo vuol dire che la squadra gioca. Ma è chiaro che in attacco dobbiamo essere più efficaci».

ECCEZIONALE COSÌ Chissà, magari la Roma lo diventerà più avanti, tra più di un mese, quando recupererà anche ed . «In Europa non c’è una squadra che ha avuto gli infortuni che abbiamo avuto noi — chiude — Io non parlo mai degli assenti, ma dei giocatori che ho a disposizione. E di loro mi fido al 100%, ma è chiaro che in questa situazione, con tutti questi problemi, essere a -7 dalla ed a +5 sul è più una cosa eccezionale che una cosa brutta». Per non renderla davvero brutta, in realtà, bisogna vincere domani. In caso contrario, la crisi sarebbe definitivamente aperta. Anche per Rudi Garci