02/02/2015 10:09
LEGGO (F. MACCHERONI) - Ma quanti soldi può spandere, quanti soldi spenderà ancora questa Roma americana? L’estate scorsa, certa di giocare su tre fronti, ha speso 75 milioni contro i 43 della Juve (51 la Lazio, 8 il Napoli). E, mentre alla Juventus si fanno i nomi di Osvaldo e Matri, a Trigoria si scommettono oltre 30 milioni per Ibarbo (al momento infortunato) e Doumbia (impegnato in Coppa d’Africa) per sostituire Destro (prestito senza diritto di riscatto). Più che il gioco (perso) e la corsa per lo scudetto (compromessa), paradossalmente preoccupa il criterio con cui la Roma si muove sul mercato. Incassa importanti cifre, verissimo, ma sembra comprare con la disinvolura con cui una massaia distratta e frettolosa si avventa al supermercato. I risultati? Li vediamo in campo.
Secondo problema, Garcia: che è successo? Sembra parlare in maniera direttamente proporzionale ai risultati. Quando vince è brillante, quando perde è inascoltabile (permaloso, scarica le responsabilità su chiunque). La Roma non ha perso con l’Empoli solo perché ha giocatori più forti, ma sul piano del gioco è stata frantumata. Come col Sassuolo, a tratti con la Lazio. Colpa dell’ambiente, Garcia?