28/02/2015 12:19
LA STAMPA (M. BALESTRAZZI / G. BUCCHERI) - II caso Parma continua ad avvitarsi pericolosamente su se stesso. E la soluzione al rebus salvezza del club emiliano ancora non c'è.
Manenti minacciato L'atteso incontro fra il sindaco Federico Pizzarotti e l'attuale proprietario del Parma Giampietro Manenti ha avuto un duplice effetto. II primo: dare alla piazza gialloblù l'occasione di insultare Manenti («Buffone vattene...») mentre l'imprenditore che continua ad affermare di avere i soldi raggiungeva a piedi il Comune (la folla dei tifosi lo ha costretto poi a sgommare lontano dal centro su una macchina della polizia per evitare il peggio). Il secondo effetto, invece, è stato quello di far perdere la pazienza al sindaco Pizzarotti che, davanti ad un interlocutore con in mano una cartellina vuota, ha affermato: «Manenti non offre alcuna garanzia, eludeva le risposte: stiamo parlando di una persona poco credibile, se questo è il presidente chiudiamo lo stadio».
Tavecchio: «E io rinvio...» Prima dell'incontro fra il sindaco e l'imprenditore, il presidente della Fige Carlo Tavecchio accoglieva la richiesta dei giocatori di Genoa e Parma e, per la seconda volta dopo la sfida di domenica scorsa fra gli emiliani e l'Udinese, rinviava anche la gara di campionato in agenda per domani pomeriggio a Marassi. «Questa è l'ultima ancora di salvataggio che offro. Non sarà più possibile - cosi Tavecchio - usare lo strumento del rinvio: stavolta ho deciso di farlo considerato lo stato morale, etico, individuale e sportivo dei calciatori». Niente Genoa-Parma, dunque. E spazio, domani, a un'amichevole in famiglia aperta ai tifosi a Collecchio, quartier generale del club emiliano.
«Date lo 0,5 degli ingaggi» Se Tavecchio decide per il nuovo rinvio, la serie A si dà appuntamento per venerdì, quando verrà aperta la riflessione sul possibile aiuto economico per consentire al Parma la fine della stagione. Prima del 19 marzo non si potrà fare nulla (fra venti giorni è fissata l'udienza fallimentare), ma ieri durante il consiglio federale della Figc il presidente della Lega Calcio Beretta e il rappresentante dei club Pozzo si sono rivolti al sindacato dei giocatori chiedendo cosa abbiano in mente di fare oltre al ritardo simbolico di 15'. «Perché non prelevate lo 0,5 per cento dell'ingaggio e lo impegnate per la salvezza del Parma?», la loro domanda.