Roma, allarme Totti. Garcia non si scoraggia: «La serie nera finirà»

08/02/2015 11:13

CORSERA (L. VALDISERRI) - La realtà è sotto gli occhi di tutti e non si parla della classifica, perché la Roma è pur sempre seconda e non può essere una vergogna occupare la posizione che qualifica direttamente alla . La realtà è una squadra intera tra infortunati, squalificati e indisponibili (; , , , Balzaretti; , ; , Gervinho, ; Doumbia), più in dubbio per colpa dell’influenza. Ecco perché, per la prima volta, sveste i panni dell’attore – come lui stesso definisce il suo ruolo, talvolta, nei confronti dell’esterno – e scende a patti: «Facciamo di tutto per portare la Roma dove merita: in alto in classifica, anche nel futuro. Non costruiamo solo una squadra per questa stagione, lavoriamo sul lungo periodo. Sono 19 mesi che stiamo costruendo un progetto di gioco. Mi sembra che la stagione della Roma non si fermi alla prossima partita, ce ne saranno tante altre. Ma sarebbe un’ottima idea vincere a Cagliari per chiudere questa serie nera». La parola scudetto, per ora, torna nel vocabolario. Non è di questo, adesso, che ha bisogno il gruppo. Servirebbe, semmai, un po’ di salute. Quella che manca a . A un certo punto, ieri, è stata addirittura in forse la sua partenza per Cagliari. «Lo abbiamo risparmiato in allenamento – racconta - ha lavorato in palestra. Valuteremo nelle prossime ore come si sente, se sta migliorando o no. Il circolo vizioso è quando ti manca mezza squadra, giocano sempre gli stessi e a volte i giocatori si fanno male anche in nazionale, come nel caso di e . Tutto questo ci è caduto addosso in mezzo alla stagione, è la nostra storia per il momento. Che fare? Quando torneranno tutti, spero presto, cercheremo di finire la stagione con meno problemi. Così avrò più scelte e una squadra che sarà più forte sul lungo periodo». È un scoraggiato? È pronto ad accettare quelle proposte che ha definito irrifiutabili? No: «Sono venuto alla Roma per vincere trofei, posso solo dire che la Roma per me non è un trampolino. Punto. Tutto questo, però, non si fa in un giorno. La cosa che mi anima è ridare a questa città e a questi tifosi l’orgoglio di poter pensare di essere padroni della situazione e di poter fare qualcosa in Italia e in Europa. Non è che se sbagliamo quest’anno abbiamo sbagliamo tutto e per sempre. Il destino della Roma è quello di una squadra importante, in Italia e in Europa. Siamo in una fase difficile, ma è in questo momento che dobbiamo dimostrarci all’altezza del destino della Roma». A partire da oggi.