05/02/2015 10:21
LEGGO (F. MACCHERONI) - Sarebbe troppo facile vincere con chi sa vincere. Lasciamo perdere Conte al suo glorioso destino, parliamo di Rudi Garcia, al quale andrebbe il «seminatore d’oro» per aver seminato nel vento una squadra che all’inizio della stagione era considerata favorita per lo scudetto. Non per la coppa Italia, perché nemmeno veniva considerata, essendoci di mezzo la Champions League. Sabatini, che è uomo concreto, ha subito garantito che Garcia resterà a Roma finché non vincerà uno scudetto. I tifosi, dunque, si augurano che resti molto poco, ma per un annetto almeno dovranno fare i conti con lui e con Gervinho, perché senza Gervinho non si può giocare al calcio. Garcia in questi mesi ne ha raccontate molte. E gli va riconosciuta grande abilità nel «tenere palla». Fino a martedì pomeriggio si dichiarava in corsa per tre obiettivi. E respingeva ogni critica descrivendo una squadra eroica nelle rimonte. In una sera ha perso l’unico vero obiettivo per il quale la Roma era alla pari con gli avversari (è retrocessa in Europa League) ed è stato travolto nella ripresa dalla Fiorentina. Mancavano i titolari. Chi? Gervinho, naturalmente. Ci domandiamo perché, con un presidente come Pallotta, che continua a macinare danaro, questo club debba sopportare un tecnico che si lamenta per l’organico