23/02/2015 08:27
IL TEMPO (A. SERAFINI) - «Servono i fatti più che le parole. Ormai dobbiamo pensare soltanto a difendere il secondo posto». Per ammettere la cruda realtà è servito ancora una volta Walter Sabatini, di fronte all'inopinabile non può esserci altra soluzione. «Dobbiamo prenderne atto, certe cose non ci vengono più come prima».
D’altronde metterci la faccia, assumersi le proprie responsabilità o difendere squadra e allenatore non sembra cambiare le carte in tavola, perché la sua Roma non gira e non sembra ancora in procinto di poter cambiare. La ricerca dei motivi e delle conseguenti soluzioni non è facilmente comprensibile, meglio quindi svuotare il sacco è aspettare che scatti una scintilla. Il tempo, però, è quasi scaduto: «La Juventus si giocherà il match point all'Olimpico il 2 marzo? Penso proprio di sì, lo scudetto è un argomento che abbiamo trattato in altri momenti, in un'epoca di felicità e buon umore. Ora dobbiamo starne alla larga. Prima però dobbiamo pensare al Feyenoord, uscire dall'Europa non sarebbe un fallimento, ma un inciampo grosso».
Intanto il sesto pareggio nelle ultime 7 gare di campionato è soltanto storia che si ripete, mentre gli interrogativi che la città si pone continuano a cadere nel vuoto. Se l'argomento mercato ha già avuto una risposta, «ammetto le mie responsabilità su Ibarbo e Doumbia, soprattutto sulle condizioni fisiche del'ivoriano ho commesso un errore grave», sotto accusa finisce la condizione fisica della squadra. Sabatini su questo difende a metà: «Non penso che ci sia un reale problema di condizione, semmai rilevo che qualche strappo e accelerazioni a volte ci mancano. Rudi resta? È un dubbio che non si deve insinuare nella mente di nessuno. Garcia è e rimarrà l'allenatore della Roma anche nella prossima stagione, è credibile all’interno dello spogliatoio e i giocatori lo seguono».
Il tecnico intanto si presenta all'analisi della gara, con il viso sempre più tirato e amareggiato. «È un momento che ci gira così, non siamo proprio fortunati. Abbiamo preso gol quando Florenzi non era al 100%, nella ripresa siamo calati, ma me lo aspettavo. Stiamo giocando ogni 3 giorni, è normale essere un po' stanchi. Ci sono giocatori che non si stanno fermando mai, ora aspettiamo di recuperare gli infortunati e di avere quindi una rosa a disposizione un pochino più ampia». Sorvolando con la solita risposta, «dobbiamo attaccare il primo posto, per difendere il secondo», alle successive domande sulla possibilità di raggiungere la Juventus il francese evita ulteriori proclami: «Quando non si vince dobbiamo soltanto restare in silenzio, non so quello che succederà al termine della stagione, ma alla fine di questa giornata resteremo ancora secondi. È una posizione che dovremmo continuare a proteggere». Nella speranza che dopo il ritorno di coppa con il Feyenoord, non diventi l'unico obiettivo rimasto.