13/02/2015 09:55
GASPORT (F. ODDI) - C’è il marchio indelebile di Tomas Vestenicky sulla qualificazione della Roma alla semifinale del Viareggio, una sfida con l’Inter che sa tanto di finale anticipata, e prova generale per le Final Eight che a giugno assegneranno lo scudetto: il centravanti che fino a domenica era a disposizione di Rudi Garcia ha firmato l’10 e il 21 nella gara contro la solidissima Atalanta dell’ex giallorosso Bonacina. E il suo bilancio al Viareggio, contando il bel colpo di testa di martedì che ha sbloccato RomaPalermo, sale a 3 gol in 2 partite: lo scorso anno neppure giocò, era arrivato da pochi giorni dal Nitra, il transfer tardava ad arrivare, e in società non se ne preoccuparono neppure troppo, convinti che, dei due, quello che avrebbe fatto vedere le cose più importanti fosse il coetaneo Berisha, che ha mestamente lasciato Trigoria in estate. Invece lo slovacco, arrivato in prestito, è stato trattenuto, sempre a titolo temporaneo: la Roma lo confermerà, anche se quasi certamente per mandarlo a giocare da qualche parte, e controllare se la sua rapidità nei movimenti in area di rigore sarà decisiva anche ai ritmi ben più alti del calcio professionistico.
AVVIO GIALLOROSSO I primi cinque minuti sono un monologo della squadra di De Rossi, che ci prova proprio con Vestenicky, Adamo e Ferri. L’Atalanta ringrazia la sicurezza di Merelli, decisivo già ai rigori contro il Torino (parati 3 su 4) e passa indenne il momento peggiore. Ma la Roma, anche quando rallenta, resta padrona del campo, e dopo la mezz’ora si porta meritatamente in vantaggio: cross da destra di D’Urso, Di Livio conclude ma non trova l’attimo per il tiro, irrompe Vestenicky con il sinistro e sbatte in rete. In chiusura di tempo arriva la prima occasione dell’Atalanta: Tulissi pesca libero alla sua sinistra Ranieri, stop e tiro in diagonale, palla a lato di poco.
RIPRESA NERAZZURRA Dopo l’intervallo c’è il francobelga Napol, centravanti, al posto dell’esterno Messina, con l’ottimo Tulissi decentrato in fascia, ma soprattutto non c’è più la Roma: neanche dieci secondi e il nuovo entrato è solo a un metro dalla porta, su cross di Mora, e pareggia. L’Atalanta, che già nella partita prima era risorta dallo 02 al 22 dopo l’intervallo, sembra padrona del campo, Pop salva nuovamente su Napol e i bergamaschi vanno vicinissimi al raddoppio. Ma poi, a venti secondi dalla fine, con i rigoristi già in campo, Adamo batte una punizione, Anocic rimette in mezzo, Merelli respinge corto e quello che già allora era il migliore della Roma – con menzione d’onore anche per D’Urso – trova doppietta e qualificazione. Firmato Vestenicky.