02/03/2015 09:38
IL MESSAGGERO (L. PASQUARETTA) - Chiudere il discorso scudetto senza rischiare altri infortuni. Non lo ha detto, ma lo ha lasciato intendere. Massimiliano Allegri ha fatto pretattica su uomini e modulo, ma non si è sbilanciato. Almeno a parole. «E' una partita molto, molto importante, ma non sarà fondamentale, né decisiva» ha detto. Giusto, giustissimo perché la matematica non è un'opinione e manca ancora tanto. Ma dipende dai punti di vista. Se la Juve dovesse uscire immacolata dall'Olimpico, sarebbe difficile immaginare una rimonta. Discorso diverso in caso di vittoria di Totti e compagni, perché riaprirebbe tutto. «Mi hanno fatto piacere le parole di De Rossi, è un segnale importante, mi aspetto una grande partita, perché si sfideranno le due migliori squadre del campionato, stavolta il calcio italiano ne deve uscire bene - ha rilanciato il tecnico - Sono passati 3 mesi dall'andata, si è parlato troppo e solo di episodi tutti al limite, credo che ancora oggi sia difficile mettere d'accordo i moviolisti, ecco perché bisogna mettere la tecnologia per il gol-non gol, mentre per la moviola non sono convinto».
IL MAX PENSIERO Solo elogi per la Roma. «Hanno pochi punti deboli - ha continuato Allegri - sono forti e in una sfida secca si azzera tutto. Abbiamo 9 punti in più in classifica, l'obiettivo è che lo scontro diretto rimanga a nostro favore. Quello che ha detto De Rossi è logico e normale, dovranno provare a vincere per riaprire il campionato, fino ad ora però ci sono stati pochi scontri diretti, valgono doppi, adesso cominceranno ad affrontarsi le prime, da qui alla fine sarà sicuramente importante farsi trovare pronti e non lasciare neanche un centimetro a livello mentale, tecnico e fisico, perché il discorso scudetto non è chiuso e il Napoli si sta avvicinando». Ha fatto pretattica Allegri prima di dirigere l'ultimo allenamento e raggiungere Roma. Sono saliti sull'aereo Vidal e Pogba, acciaccati ma convocati, è rimasto a Torino Sturaro, vittima di una lieve distorsione al ginocchio destro. Con Pirlo out fino ad aprile, il tecnico è stato chiaro. Dovrebbe essere 3-5-2 se le parole hanno un senso: «Non mi piace la parola emergenza. Ma non adotterò nessun sistema di emergenza. Potrei giocare con 2, 3 o 4 centrocampisti. Dipenderà dalle loro condizioni. Vidal ha preso solo una botta, mentre Pogba ha avuto un'infiammazione muscolare. Non posso permettermi di perdere un altro giocatore per un mese, sarebbe da sciocchi».