17/03/2015 08:36
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Pioggia. Vento. Freddo. E la Lazio ad un solo punto, dopo la vittoria a Torino. Inoltre, il gol dell’ex Destro a Firenze a far strizzare ancor di più lo stomaco del tifoso romanista. Prima del fischio d’avvio di Calvarese, insomma, nella mente pensieri di ogni tipo ma il solito, unico obiettivo: la vittoria. La Grande Assente all’Olimpico dalla fine di novembre dello scorso anno. Una vita fa, a ben vedere. Superare la Sampdoria e non esser costretti a fare troppi calcoli: ecco il filo conduttore di una strana serata alle pendici di Monte Mario. Pronti e via con Totti in campo: ma come, non stava così così? Meglio un capitano mezzo rotto che un altro sano, deve aver pensato Garcia. Roma volitiva, nel complesso. Diverse le occasioni per farmale a Viviano, ma mai con quel guizzo, quella determinazione, quella cattiveria indispensabile per colpire al cuore l’avversario. Contro una Samp tatticamente molto elastica, e sempre pronta a difendere con cinque uomini, la Roma non ha trovato spazi con facilità e così, dopo quarantacinque minuti di gioco e di pioggia, risultato ancora bloccato. Chiarissimi, ancora una volta, i sintomi della pareggite. Che è una malattia subdola: non ti fa stare malissimo, ma ovviamente neppure bene. Una roba rognosa, una di quelle che ti minano più il cervello che il fisico. Oltre che la classifica.
CROLLO E FISCHI E Iturbe, atteso al suo primo gol in campionato all’Olimpico? Pasticcione più di Gervinho. E poco incisivo, ma meno dell’ivoria no. Ah, dimenticavamo: Doumbia rigorosamente in panchina, come Ljajic - il capocannoniere della Roma - abbracciato con affetto dal connazionale Mihajlovic prima del fischio d’avvio. Poi la rete dell’ex laziale De Silvestri a spezzare l’equilibrio: primo tiro nello specchio della porta della Roma e subito gol. Dentro Verde (ma Doumbia? E Ljajic? Mah...) al posto di Totti. Eccolo, però, a seguire Doumbia. Ma, allora, perché non prima? Misteri. O forse Garcia già sapeva che non avrebbe strusciato un pallone. Spazio anche a Ljajic, poi: cambi a dir poco disordinati. E, puntuale, secondo gol della Sampdoria, in contropiede. Con la Roma messa malissimo tatticamente e imbarazzante sul piano atletico. E, a quel punto, giù fischi da parte della Sud, perché la pazienza ha un limite. Fischi giusti e meritati per una Roma ancora una volta inguardabile, anzi molto più brutta che nel recente passato. Tutto sommato, si stava meglio con la pareggite...