31/03/2015 10:49
GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Tornare ad essere pericolosa e cinica. Approfittare di un solo impegno mettendo in campo solo i giocatori che stanno bene fisicamente. Ritrovare brillantezza sfruttando i più freschi. E tornare a vincere con continuità, soprattutto all’Olimpico, dove la Roma giocherà 6 delle ultime 10 partite, quelle decisive per blindare il 2° posto, la panchina di Garcia e tutto il lavoro fatto nelle ultime due stagioni.
CALENDARIO Il rush finale inizierà sabato contro il Napoli, prima squadra che i giallorossi affronteranno in casa prima di vedersela con Atalanta, Genoa, Udinese, Lazio (anche se ufficialmente si giocherà in trasferta) e Palermo, mentre fuori casa dovranno vedersela con Torino, Inter, Sassuolo e Milan. Impegni sulla carta non difficilissimi, tolti quelli contro Lazio e Napoli, che però la Roma vista da gennaio in poi, quella che è riuscita a battere soltanto Udinese, Cagliari e Cesena, deve essere molto attenta a non sottovalutare. Anzi, il rischio che affrontando squadre che non hanno più niente da chiedere al campionato e quindi possano giocare con la testa più libera, è alto. Così come è alta la tensione che c’è per le mancate vittorie all’Olimpico, dove la Roma, tolto il successo ai supplementari contro l’Empoli in Coppa Italia, non esce con i 3 punti da novembre.
AMBIENTE La squadra adesso è chiamata a cambiare marcia e la speranza di tutti è che le parole di Astori di domenica («La vittoria di Cesena ci ha fatto cambiare rotta«) siano profetiche. Altre volte i giocatori avevano parlato di «successo decisivo», ma poi alle dichiarazioni non erano seguiti i fatti. Stavolta, dopo i fischi alla fine di Roma-Sampdoria e la contestazione della partita contro la Fiorentina, quando la curva Sud ha lasciato sola la squadra per più di metà incontro, tornare a giocare all’Olimpico non sarà facile. Da quando c’è Garcia la Roma non è mai scesa dal secondo gradino del podio, ma le aspettative (altissime) che c’erano per questa stagione hanno prima depresso e poi avvelenato l’ambiente.
FORMA FISICA Il compito del tecnico dovrà essere quello di isolare la squadra e, in questo senso, i tanti impegni con le nazionali potrebbero aver aiutato più di qualcuno. Di certo non hanno aiutato Uçan, che si è nuovamente fermato per un problema muscolare dopo aver giocato la prima partita da titolare dell’anno, e non hanno aiutato Gervinho, che rientrerà oggi dalla Costa d’Avorio e verrà subito sottoposto ad accertamenti. La Roma spera che non ci sia lesione alla coscia destra, ma se dovesse esserci gli verrà concesso il tempo di recuperare con calma visto che a Trigoria, da qualche settimana, scalpita Ibarbo. Rientrato a Cesena, il colombiano può essere l’arma in più di una squadra che ha patito – e tantissimo – la mancata brillantezza e la poca reattività di molti suoi giocatori, costretti a giocare in condizioni fisiche precarie. Adesso non sarà più così e Garcia è stato chiaro: «Giocheranno solo quelli più in forma».
ASPETTO TATTICO Per questo il tecnico ha accettato di buon grado la permanenza di Florenzi in Nazionale nonostante la lieve distorsione al ginocchio. Garcia sa quanto ci tenga all’azzurro e stasera sarà davanti alla tv per vederlo giocare titolare. Dove? A centrocampo, in un ruolo che ama ma che nella Roma ricopre raramente. Quando tornerà a Trigoria si dividerà sulla fascia destra: terzino (Maicon continua ancora a non essere pervenuto) o attaccante, equilibratore di una squadra che, prima di tutto, deve ritrovare i gol delle sue punte. Nessun attaccante in doppia cifra, solo 2 delle ultime 6 reti realizzate da giocatori offensivi, appena il 14% di capacità realizzativa: mai come stavolta, la miglior difesa (del secondo posto) dovrà essere l’attacco.