01/03/2015 12:59
LA REPUBBLICA (M. MONTI) - Torino, Stadio Olimpico, 16 febbraio 2008. La Roma - che di lì a qualche mese alzerà la sua nona ed ultima Coppa Italia nella finale contro l'Inter campione d'Italia - incontra da seconda in classifica la Juventus, terza della classe. Nonostante la disposizione dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive nel consentire l'acquisto dei tagliandi ai soli residenti della Provincia di Torino, il cuore caldo delle due tifoserie opta per dar vita ad un qualcosa di inusuale nella storia dei due club: una "prova di pace", un gesto simbolico contro il nemico comune, la “Tessera del tifoso”. Ultras Romani e Fedayn - storici gruppi della Curva Sud - vengono infatti ospitati dai rivali dei "Drughi", leader nella curva dei bianconeri dal 2005.
Stando alle polemiche per l’arbitraggio di Rocchi dopo la gara di andata - e le proteste dei giallorossi per l’atteggiamento ‘caloroso’ riservato dallo Stadium alla panchina di Rudi Garcia - resta difficile pensare che possa di nuovo verificarsi una condivisione simile. Se non bastasse il lontano 1985 - quando il presidente Dino Viola, primo rappresentante di una Roma vincente, venne circondato e scalciato da una cinquantina di persone della tribuna soci al Comunale di Torino – per capire quanto la rivalità sia fortemente connessa al grado di competitività in campo tra le due squadre, può aiutare tornare indietro, proprio allo scorso ottobre. Durante Roma-Chievo, prima gara dopo il big match delle polemiche, i supporter giallorossi – convinti di poter competere davvero per lo Scudetto e incitati a crederci dalla viva voce del proprio tecnico – espongono un’ironica coreografia con lo slogan “Rigore per la Juve”.
E le polemiche sembrano evocare il famoso episodio del gol di Turone: gli uni, che lo utilizzano per rimarcare il maggior peso della Juventus nell'intero panorama calcistico e la frustrante isteria nelle lamentele dei giallorossi; gli altri, per dare sfogo alla rabbia per le ingiustizie subite e suonare il 'violino' insieme al loro allenatore.
Nonostante la rivalità, Juventus e Roma hanno comunque punti di convergenza: negli ultimi due anni, infatti, sono le uniche squadre ad essersi divise stabilmente i primi due posti della classifica e le società condividono strategie di business e politica calcistica. Eppure Agnelli conserva ancora un 'vantaggio' su Pallotta: i bianconeri, forti del supporto dello Juventus Stadium, hanno perso solamente due gare interne di campionato dalla stagione 2011/2012. La sponda romana a stelle e strisce, invece, aspetta ancora la posa della prima pietra a Tor di Valle per poter provare davvero a colmare il gap con i rivali storici.