04/03/2015 09:01
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Sette punti? È un attimo. Non parliamo poi di quattro, che sono ancora meno di un attimo. Sette sono i punti che separano la Roma dalla Fiorentina, attualmente sesta in classifica; sei sono quelli che tengono lontano i giallorossi dalla Lazio, in mezzo c’è il Napoli a meno quattro. Il gruppone incalza e al di là delle distanze che attualmente esistono tra i giallorossi e le inseguitrici, c’è da valutare vari aspetti per definire se il secondo posto della squadra di Garcia sia saldo o meno. Questi aspetti (calendario e scontri diretti, aspetto fisico e psicologico) ci indicano come non sia saldo un bel niente. E’ chiaro ed evidente, lo dice la classifica, la Roma resta in vantaggio, ma da qui in avanti tutto può succedere. Del resto, se la Roma avesse battuto la Juve, oggi crederebbe nello scudetto stando a meno 6. E quindi, perché non possono sperare Lazio o la Fiorentina?
IL QUADRO - Chi sta dietro sembra stare meglio della Roma. Lazio e Fiorentina hanno ripreso a correre e a fare risultati. Il Napoli balbetta e finora è apparso inaffidabile, ma comunque è la più vicina e questo è un dato di cui tenere conto. In genere chi viene inseguita ha maggiori pressioni e la Roma in questo momento non può nemmeno contare sui “rinforzi” di gennaio. Si delinea dunque, per il secondo posto, una sorta di torneo nel torneo. Inevitabilmente, il calendario, farà la sua parte. In questo senso la Roma ha il vantaggio di giocare sempre all’Olimpico gli scontri diretti: prima il Napoli, poi la Lazio (con la Fiorentina, vittoria all’andata e pari nel ritorno, quindi la squadra di Garcia in caso di parità sarebbe in vantaggio).
NEMICO OLIMPICO - Il mini vantaggio immediato è che la Roma nella prossima giornata non ha una trasferta proibitiva, Lazio e Fiorentina giocano tra di loro e il Napoli riceve l’Inter. Dicevamo degli scontri diretti all’Olimpico. Ma per la Roma di adesso è davvero un vantaggio scontrarsi con le dirette concorrenti proprio in casa, dove non si vince dal 30 novembre 2014? Nel 2015 le uniche due vittorie sono arrivate in trasferta, con Udinese e Cagliari (oltre che con il Feyenoord, ma questo è un altro discorso). Ad oggi sono 6 i pari consecutivi all’Olimpico in questo campionato (Roma-Sassuolo 2-2, Roma-Milan 0-0, Roma-Lazio 2-2, Roma-Empoli 1-1, Roma-Parma 0-0, Roma-Juventus 1-1) e non era mai successo negli 88 anni di storia della Roma. Di questo passo si fanno forza tutte, si va verso la bagarre, se i giallorossi non dovessero svegliarsi. E sarebbe un errore pensare che l’avversario sia solo la squadra di Benitez. Arrivare terzi sposta tanto, finire addirittura quarti sarebbe un disastro tecnico (il mercato sarebbe se non bloccato, quasi) ed economico (i soldi della Champions non saranno garantiti, ma ovviamente andranno guadagnati). Una specie di catastrofe, insomma. La sveglia è d’obbligo, se si vuole ottenere il minimo sindacale.