25/03/2015 09:04
IL TEMPO (S. PIERETTI) - Alla fine, l’unico colpevole di Calciopoli è lui. Massimo De Santis, condannato a 10 mesi (con pena sospesa) per aver rinunciato alla prescrizione. «È il rifugio del magistrato quando il castello accusatorio è fragile».
Come si sente in questo momento?
«Sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta. Esco a testa alta, per rinunciare alla prescrizione ci vuole coraggio, ce l'hanno in pochi».
È deluso?
«La sentenza di Napoli ha reso ridicola la Giustizia italiana. Sono stati spesi una montagna di soldi dei contribuenti per affrontare un processo che non ha dimostrato nulla».
Qual è stato il momento peggiore?
«Quando finisci nelle mani dei pm ti rendi conto di essere impotente, di non poter dimostrare la tua innocenza. Hai un macigno sulle spalle. Non auguro a nessuno di incontrare i magistrati che ho affrontato in questi anni: sono dei tagliatori di teste, persone che giocano con la vita degli altri».
Perché ha rinunciato alla prescrizione?
«Per dimostrare la mia innocenza. Attendo le motivazioni della sentenza, poi col mio avvocato decideremo come muoverci».
Cos’è che l’ha scossa maggiormente?
«Sentire le false testimonianze dei carabinieri in aula. E poi la sfacciataggine con cui i pm che hanno cercato di portare avanti in ogni modo un processo che non aveva fondamenta. Hanno cambiato i capi di accusa, hanno tagliato ad arte le telefonate facendo sparire oltre 175 mila intercettazioni».
Il pm Narducci disse che c’erano solo quelle.
«Ricordo ancora la sua frase. Piaccia o no, non ci sono telefonate di altri club. Poi ne sono saltate fuori tantissime. Una persona bugiarda non dovrebbe fare il magistrato. Non so quante pressioni abbiano ricevuto in questo procedimento».
Pressioni per cosa?
«Dietro questa storia c’erano sono grossi interessi politici. Calciopoli arrivò per distogliere l’attenzione. Arrivò al momento giusto, anche se le indagini erano già state chiuse un anno prima».
Cos’è stata Calciopoli?
«È stato un processo farsa. Alla fine pago solo io, accusato per due partite: Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma. Mi pare un po’ poco per togliere due scudetti alla Juve e per stroncare la carriera a tanti arbitri. Hanno calpestato la dignità di un sacco di persone. E ora, chi paga?».