05/03/2015 09:21
GASPORT (M. CALABRESI) - «Vogliamo far crescere il marchio Roma e sfruttarne le enormi potenzialità». Così parlò (e continua a parlare) James Pallotta, businessman prima ancora che presidente di una squadra di calcio e suo primo tifoso. Se il marchio, in campo, ultimamente si è un po’ svalutato per il rendimento della squadra, nel secondo semestre del 2014 i ricavi derivanti da attività commerciali hanno portato nelle casse del club 8,986 milioni, 3,255 in più rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Lo dice la Relazione Finanziaria Consolidata semestrale, elencando anche le diverse voci dei crediti per attività di Soccer SAS, la società costituita nel 2007 per l’affidamento di tutte le attività connesse con lo sfruttamento commerciale del marchio e le attività di merchandising, marketing e sponsorizzazioni: è diminuita la commercializzazione dei prodotti a marchio Roma con vendite indirette, mentre è raddoppiata la vendita con ecommerce (l’As Roma Store on line) tramite la piattaforma Raptor, complice soprattutto l’accordo con Nike che ha aumentato anche l’appeal di maglie e materiale sportivo (anche se l’acquisto di «indumenti sportivi e divise ufficiali» per uso delle varie squadre in un anno è raddoppiato).
BOOM PUBBLICITARIO La vera crescita è arrivata allo Stadio Olimpico, dove la Roma non vince dal 30 novembre (supplementari con l’Empoli esclusi), ma gonfia il portafoglio: le attività «promopubblicitarie» e le sponsorizzazioni presso lo stadio sono salite dai 4,632 milioni del primo semestre ai 7,328 del secondo. Un altro milione e 856 mila è entrato dalle cosiddette «altre attività commerciali», che dal 1° gennaio al 30 giugno avevano portato solo 24mila euro. Tra queste, il cosiddetto «licensing», l’accordo con aziende che pagano il club per l’utilizzo del marchio nei propri prodotti. Manca solo che la squadra torni a saper fare quello che nel primo semestre del 2014 le riusciva bene: vincere.