12/03/2015 09:19
LA REPUBBLICA (G. CALABRESE) - La Fiorentina non immaginava che sarebbe arrivata al derby d’Europa con la Roma - nel giovedì in cui cinque italiane puntano ai quarti di Europa League (e almeno una avrà il posto garantito) e al miglioramento del ranking Uefa - con quattro pesanti dubbi inoculati nel suo cuore sportivo dall’altra Roma, chiamata Lazio. La Roma, dal canto suo, un cantuccio diventato sempre più stretto e scomodo, immaginava di arrivarci con qualche punto in più, con più autostima, meno obbligata a sentirsi impareggiabile soltanto nel numero dei pareggi ottenuti.
Due squadre fragili, magre emotivamente per ragioni diverse, con i tre reparti che vivono a intermittenza e a intermittenza esibiscono il loro talento. Una quando sta per decollare rallenta e torna nell’hangar, la viola, l’altra, quella giallorossa, pare sempre costretta a “ripartire”. In realtà è un anno che la Roma tenta di ripartire e non ci riesce mai. I dati confermano. A parte qualche isolato exploit (i primi tempi con Cska e Juventus all’andata, il secondo con il City a Manchester, qualche minuto contro l’Inter, quei 10 minuti finali contro la Juventus al ritorno, il secondo tempo nel derby), l’ammirata Roma di Garcia dello scorso anno è rimasta quasi sempre in magazzino. Montella punterà tutto sull’orgoglio. «La mia è una squadra che sa reagire e non si accontenta. Soprattutto dopo una sconfitta. Quello con la Lazio è stato solo un episodio». La Fiorentina, però, è un po’ fuori uso. Lì davanti, per esempio, non c’è nessuno, a parte Salah. Anche se il recupero lampo di Babacar è una possibilità in più per Montella (che con la Roma ha vinto una sola volta, l’ultima partita giocata). «Deciderò all’ultimo momento, di certo non ha novanta minuti nelle gambe». Babacar potrebbe partire titolare («Salah ha bisogno di giocare con un centravanti come punto di riferimento») e poi uscire. L’alternativa è il «falso nove» Ilicic. «Non mi fido della Roma, non credo che sia in crisi e in trasferta gioca meglio. È una partita aperta». In difesa ha perso di nuovo Savic (giocheranno Basanta e Gonzalo), a centrocampo potrebbe tornare Borja Valero.
«Conta la gestione dei 180 minuti », premette subito Garcia e poi si consola: «Certo, per noi fare peggio di domenica credo sia oggettivamente impossibile». Però ci vuole un’altra Roma: «Almeno quella di Rotterdam», per restare in tema di Coppa. «Noi dobbiamo mettere tutte le nostre qualità in campo, solo così saremo protagonisti». Di sicuro mancheranno quelle di Totti, rimasto a casa per un problema ai flessori. Non solo: «Il mese brutto può finire per una svolta psicologica e agonistica», dice Ljajic, l’ex temutissimo da Montella. Rispetto alla brulla squadra di Verona, almeno cinque volti nuovi. «Siamo carichi, ve lo garantisco. Ieri ho rischiato di perdere due giocatori per infortunio durante la partitella, nessuno ha intenzione di tirarsi indietro nemmeno in allenamento: è un segnale importante per arrivare ai quarti, ma il nostro obiettivo principale rimane comunque l’accesso alla Champions ».
Intanto sul fronte ordine pubblico il questore di Firenze Raffaele Micillo ha detto: «Abbiamo preparato un dispositivo di sicurezza da grandi occasioni, ci aspettiamo oltre 2.500 tifosi romanisti e nessun aspetto può essere trascurato». Per evitare contatti tra le due tifoserie è stato creato un percorso di accesso allo stadio riservato ai romanisti dai caselli autostradali fino allo stadio. Impiegate anche auto civetta e agenti in borghese. Controlli al Franchi per la vendita abusiva di alcol.