31/03/2015 11:04
GASPORT (M. CECCHINI) - Immaginate un virtuale, ma enorme orologio appollaiato sopra il Colosseo. Se esistesse, sarebbe chiamato a scandire le ore che mancano al derby del 24 maggio. Ebbene, a provare a fermare il tempo, a rinviare il giorno del giudizio formando un’inattesa alleanza, tocca ad Alessandro Florenzi e Marco Parolo. Nello Juventus Stadium di Torino – impianto innegabilmente pieno di ricordi non felici per entrambi – i centrocampisti di Roma e Lazio si travestono da «Fratelli d’Italia» per provare a rimandare a casa battuta l’Inghilterra di Hodgson.
CACCIA AL GOL Entrambi sanno che è un’occasione da non lasciarsi scappare per entrare nel cuore di un tipo burbero come Antonio Conte. Anche se il biglietto per la qualificazione deve ancora essere staccato, per due potenziali rincalzi come loro, non è detto che siano molte le occasioni per mettersi in vetrina. Rispetto a Florenzi, Parolo avrà il vantaggio di non dover cambiare ruolo. Stasera giocherà da interno, come in campionato. Una posizione che lo sta valorizzando ulteriormente, consentendogli di farsi valere anche in zona gol. Sono già 7 i suoi centri stagionali tra campionato e Coppa Italia, ma occhio alle ambizioni: nel suo curriculum – in 8 presenze nella Nazionale maggiore – ne manca ancora uno tinto d’azzurro.
SEMPRE JOLLY Pur essendo più giovane (24 anni) e con una presenza in meno (7), il giallorosso ha già sbrigato questa pratica, segnando il suo (per ora unico) gol nell’Italia nel 2013 contro l’Armenia. Stasera però per Florenzi la situazione sembra diversa. Giostrare da esterno puro in un 3-5-2 per lui è praticamente un inedito. Un bell’impegno, soprattutto se si considera che era arrivato in Nazionale con qualche problema al ginocchio e proprio per questo in Bulgaria è andato quasi da aggregato piuttosto che da candidato alla presenza. Ancora una volta al giocatore della Roma viene chiesto di travestirsi da jolly.
OBIETTIVO EUROPEO Inutile dire che sia Parolo che Florenzi sembrano pronti a qualsiasi sacrificio per restare nel gruppo di Conte, e giocare nella prossima stagione la Champions League li potrebbe aiutare davvero. Morale? Sembra di tornare ancora al punto di partenza, cioè al derby infinito che accompagnerà Roma e Lazio fino al 24 maggio quando le due squadre dovranno scendere in campo per quello reale, quello che avrà in palio i 3 punti, l’onore e forse uno spicchio di futuro per tutti. Impressione conclusiva: meglio che i due siano solidali stasera ai danni dell’Inghilterra. Perché una volta tornati a casa non ci sarà più spazio per alleanze di qualsiasi genere.