01/03/2015 10:57
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Nonostante i sorrisi sfoggiati nel nuovo spot del Frecciarossa, non c’è nulla di più lontano di un treno ad alta velocità per raccontare la Roma di oggi. Le fermate ravvicinate degli ultimi due mesi — 7 pari e 1 ko — farebbero pensare semmai a un interregionale. Dopo i sorrisi europei di Rotterdam c’è la Juventus, e forse non potrebbe esserci tappa peggiore. Non lo dice solo il curriculum della capolista o il - 9 in classifica, ma soprattutto la storia di Rudi Garcia. A cui negli scontri scudetto viene spesso il «braccino» da tennista.
I bianconeri in particolare sembrano rappresentare un tabù per il francese. La Juventus è stata battuta, è vero, nel confronto di un anno fa in Coppa Italia, ma in campionato Garcia ha perso tre volte su tre, e pazienza se l’ultima, passata alla storia per le lamentele romane contro l’arbitro Rocchi, genera ancora subbugli gastrici al francese. Tre sconfitte delle 7 subite dalla sua Roma in serie A sono arrivate contro Pirlo e soci, 2 contro il Napoli, altra avversaria diretta dei giallorossi almeno per il secondo posto: di fatto, dei 6 testa a testa giocati in Italia monsieur Rudi ne ha vinto uno — il 2-0 a Benitez della stagione scorsa — perdendone 5. Una media anche peggiore di quella che aveva in Francia, quando nei due campionati in cui il suo Lille era in corsa per il titolo (quello vinto nel 2010-’11 e il 2011-’12) su 8 confronti diretti ne vinse 2, uno contro il Marsiglia, l’altro contro il Psg, perdendone 4.
Andando a far di conto, su 14 partite contro avversarie con cui era in corsa per il traguardo più alto, Garcia ne ha vinte 3 e perse 9, segnando 11 reti e subendone quasi il doppio, 21. E anche Ljajic, uomo simbolo della stagione romanista, vive lo stesso tabù: la Juve è l’unica big che non ha mai battuto in campionato e l’unica, insieme al Napoli, a cui non ha mai segnato.
Pallotta ha provato a toglierle almeno il peso del ricordo alla gara di domani, dopo quella tormentata del girone d’andata, giurando che «Roma-Juve non sarà un’occasione di vendetta», perché «errori ci sono stati ma sono cose che succedono. Ho visto i giocatori e sono carichi, pronti per questa partita ». Eppure la Roma dovrà confrontarsi con i propri blocchi mentali per bissare il successo di giovedì contro il Feyenoord, «l’unica possibilità per riaprire il campionato», come dice Daniele De Rossi. Ma ci vorrà davvero un’impresa, perché per quanto possa sembrare assurdo, la Roma non riesce a vincere due partite di fila addirittura dal 22 novembre, quando dopo aver superato il Torino in casa passò anche a Bergamo con l’Atalanta, per poi fermarsi nel gelo di Mosca.