Garcia ora va alla guerra con Radja, Florenzi e Ljajic. Totti no, è rimasto a Roma

22/03/2015 10:09

GASPORT (A. PUGLIESE) - Da stasera si capirà chi sono i guerrieri, gli uomini veri, quelli che ha scelto o su cui comunque si sente di poter contare. E si capirà anche chi ha personalità, dignità e orgoglio. È l’ultima carta del tecnico francese, quella che da oggi spariglierà un po’ tutti i piani. Gioca non solo chi se lo merita, ma chi ha coraggio ed attributi. E chi, come detto dallo stesso dopo la batosta con la , «sarà uomo vero e avrà voglia di venire in guerra con me». Considerando che i guerrieri a cui è più legato sono ai box (, , e ), da Cesena si affiderà a , e . Che poi guerriero non lo è, ma con la voglia e l’applicazione — strada facendo — è diventato uno dei fedelissimi di Rudi.

NIENTE CAPITANO - Mancherà invece (da oggi nei panni di James Bond in una nota pubblicità), il capitano, quello che la guerra doveva condurla in prima persona. Nonostante fosse nella lista dei convocati fino a ieri, alla fine è rimasto a Roma per un risentimento al flessore della coscia, un fastidio che gli aveva già impedito di giocare giovedì contro la , e che — comunque — non gli avrebbe permesso neanche stasera di essere in campo, a meno di non voler rischiare un lungo infortunio. «Abbiamo deciso insieme che era meglio non rischiare, la stagione non finisce ora — dice Ci sono ancora due mesi e altre dieci partite, non voglio perdere il capitano per questo arco di tempo».

I TRE GUERRIERI - Ci sarà invece , dopo la doppia contro Sampdoria e . Lui sì che è uno dei guerrieri di , uno che in campo sputa sangue e corre per tre. Magari farà anche un po’ di confusione, ma il cuore ce lo butta sempre. Ed è questo che vuole vedere da ora in poi il francese, un po’ anche quello che hanno reclamato i tifosi a fine partita, contro la . L’impressione è che da qui alla fine della stagione il ninja difficilmente salterà per scelta tecnica una delle undici partite che mancano. In attesa di (non convocato in nazionale), un po’ come Alessandro , un altro su cui il tecnico giallorosso farà ancora più affidamento di prima. Perché lui la guerra la fa con il cuore, con la corsa, con il sudore ed il dinamismo. Senza mai risparmiarsi, senza mai tirare indietro la gamba. Ecco, anche questo vuole da oggi in poi , la voglia di vincere ogni contrasto, di sradicare i palloni, di ripartire. Qualità che non appartengono ad Adem , ad esempio, che però ne ha altre. E che strada facendo ha conquistato con il lavoro, altro aspetto su cui punterà l’accento il francese. Per chi non lavorerà bene in settimana, niente guerra, ma solo tanta panchina.